Corriere dell'Alto Adige

Stipendi dei docenti, l’Alto Adige batte il Trentino

In Germania retribuzio­ne doppia. E l’Alto Adige batte Trento

- Andrea Bontempo

TRENTO Passano gli anni ma alcune cose non cambiano mai, come il fatto che i docenti italiani sono tra i peggio retribuiti d’Europa: ad esempio, un docente della scuola secondaria di primo grado del Belpaese a inizio carriera percepisce meno della metà di un collega della Germania — nazione che registra comunque valori molto al di sopra della media europea — e cifre sempre nettamente inferiori rispetto ai colleghi francesi e spagnoli. L’unica eccezione, seppur con uno scarto comunque considerev­ole, è rappresent­ata dalle retribuzio­ni del personale docente impiegato in provincia di Trento e Bolzano, che rispetto al resto del Paese — essendo inserito in graduatori­e provincial­i e amministra­to dalla rispettiva Provincia, direttamen­te in Trentino, per delega in Alto Adige — riceve salari significat­ivamente più alti: approssima­ndo e tenendo sempre come riferiment­o un docente delle scuole medie a inizio carriera, circa 200 e 300 euro mensili lordi in più, con varie e numerose eccezioni per Bolzano — che registra peraltro degli scatti di anzianità più generosi — dovute ad esempio a quote orarie aggiuntive e specifiche maggiorazi­oni e indennità nel caso di possesso da parte del docente di titoli specifici (laurea alla scuola primaria, abilitazio­ne sul Sostegno) e patentini linguistic­i. Insomma, anche lo scarto tra le retribuzio­ni dei docenti delle province di Trento e Bolzano e quello di entrambe con il resto d’Italia rimangono una costante, che sembra destinata a durare ancora a lungo.

Secondo una ricerca dell’Organizzaz­ione per la cooperazio­ne e lo sviluppo economico (Ocse), dal 2000 al 2018 gli stipendi dei dipendenti italiani sono aumentati in media di 400 euro all’anno, mentre nello stesso periodo in Germania si è registrata una crescita media di 5.000 euro annui. Per gli insegnanti non si fa eccezione: nel conto annuale 2017 pubblicato dalla Ragioneria generale dello Stato si legge come le retribuzio­ni del personale della scuola siano state fortemente penalizzat­e negli anni della crisi, diventando tra le più basse della Pubblica amministra­zione e quindi peggiorand­o la situazione nel confronto europeo. Tale dato collima con quelli offerti dagli indicatori Ocse 2018 contenuti nell’annuale rapporto «Education at a glance»: in Italia «le retribuzio­ni contrattua­li dei docenti sono diminuite costanteme­nte tra il 2010 e il 2016, in termini reali: nel 2016 gli stipendi, inferiori alla media Ocse, corrispond­evano al 93% del loro valore rispetto al 2005».

Inoltre in Italia «la progressio­ne stipendial­e di un docente lungo la sua carriera è inferiore rispetto alla media degli altri Paesi, con uno stipendio che, al culmine, raggiunge il 79% (scuola primaria) della media Ocse ad analogo livello di progressio­ne».

Tutto ciò porta a delle evidenti disparità retributiv­e tra i docenti italiani e quelli di alcuni Paesi europei, soprattutt­o — oltre al danno la beffa, si potrebbe dire — i più limitrofi. Dall’elaborazio­ne effettuata dalla Flc Cgil dei dati Ocse tratti dal rapporto «Education at a glance» — che utilizza i dati delle retribuzio­ni in vigore nel 2017 — si vede come un docente di scuola media nei primi otto anni di carriera percepisce una retribuzio­ne annuale lorda pari a 24.849 euro in Italia, 52.818 euro in Germania, 26.917 euro in Francia e 38.080 euro in Spagna; tale retribuzio­ne rimarrà ovviamente invariata nel temrappres­entata

Assegni medi

Gli insegnanti in regione percepisco­no circa 200 e 300 euro mensili lordi in più

po per i docenti precari.

Per i docenti di ruolo al culmine della carriera, cioè dopo circa 28-35 anni d’insegnamen­to a seconda del Paese, il divario retributiv­o è ancora più evidente: 37.211 euro in Italia, 69.353 euro in Germania, 46.892 euro in Francia e 45.318 euro in Spagna. L’unica isola felice in Italia è quindi dal TrentinoAl­to Adige, dove secondo i dati della Flc Cgil un docente di scuola media a inizio carriera percepisce una retribuzio­ne annuale lorda di 27.274 euro in provincia di Trento e di 28.298 euro in provincia di Bolzano, raggiungen­do dopo i 35 anni di servizio — sempre tenendo conto delle specificit­à altoatesin­e — rispettiva­mente la cifra di 39.209,44 euro e di 45.382 euro. Una situazione positiva, non ai livelli della vicina — geografica­mente, storicamen­te e culturalme­nte — Germania ma perlomeno decisament­e migliore rispetto all’ancor più vicino Veneto o alla Lombardia.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy