«Puntiamo sugli stage per trattenere gli studenti»
L’assessore al Turismo Roberto Failoni interviene con forza per smontare le argomentazioni del segretario della Uil Walter Alotti sull’«emorragia» di operatori del turismo che preferiscono l’Alto Adige al Trentino. Per il sindacalista il motivo della «fuga» oltre confine sarebbe dovuto al 20% in più sulla busta paga, ma per l’esponente della giunta Fugatti il motivo è un altro.
«Innanzitutto devo dire che mi fa piacere che anche Alotti si sia svegliato, io lo dico da un bel po’ di tempo che i nostri ragazzi se ne vanno via. Ma non è una questione di soldi, è a causa degli stage». L’assessore spiega infatti che «in Alto Adige vanno a fare esperienze di stage, poi se i ragazzi si comportano bene, se sono bravi sul lavoro, la struttura se li accaparra per la stagione e così vengono scippati al
Trentino».
La «colpa» è delle scuole professionali: «Lo predico da anni ma non si fa nulla — afferma Roberto Failoni — ma a settembre assieme all’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti affronteremo la questione, perché gli stage vengano promossi anche qui in Trentino».
Per Alotti però la questione delle retribuzioni è importante, quel 20 per cento non è poca cosa, sufficiente per far optare i giovani formati in Trentino a scegliere l’Alto Adige: «Li formiamo noi e poi se ne vanno. La differenza — osserva — è che in Alto Adige si fanno accordi integrativi, l’ultimo poco prima dell’avvio dell’ultima stagione, mentre in Trentino non se ne fa uno da 20 anni a questa parte. Le associazioni categoriali di commercio e turismo si dicono disponibili agli accordi integrativi, rispetto alla stagionalità, alle domeniche di lavoro, ma in realità un accordo non lo si fa mai. Siamo sempre al solito vecchio ritornello — dice Alotti con sconforto — sempre disponibili ma alla fine non si fa mai nulla».
Failoni contesta però i dati forniti dal sindacalista: «Questa differenza non mi risulta. E poi, sul fronte sindacale, incontrerò le sigle il prossimo mese e lì si cercherà di capire se fare o meno questi tavoli. Ma la questione dei ragazzi che vanno in Alto Adige — insiste l’assessore — non c’entra con le retribuzioni. Sono gli stage che ce li portano via, per questo dobbiamo farli anche qui».
Il caso
Walter Alotti (Uil) ha denunciato la fuga dei lavoratori stagionali verso l’Alto Adige, a causa delle retribuzioni migliori