Asta per la Solland Vittoria alla coppia Auer-Ladurner
Vincono l’asta Ladurner ed Auer. Kompatscher: soddisfatto
BOLZANO Nuova, importante, tappa nella vicenda della fallita Solland Silicon di Sinigo: l’azienda meranese Al Invest si è aggiudicata con un’offerta di un milione e 750 mila euro l’areale dello stabilimento che, dopo lo smantellamento dell’impianto e la bonifica del terreno, verrà trasformato in una nuova zona produttiva. La Al Invest riunisce due aziende di Sinigo: la Erdbau, del titolare Andreas Auer, è specializzata in lavori di scavo, demolizioni, smaltimento e riciclaggio dei materiali di risulta; la Ladurner Ambiente - Rem Tec srl, del titolare Lukas Ladurner, è a sua volta dedita alle bonifiche ambientali e al trattamento dei rifiuti. Non si tratta di volti nuovi nella lunga e complessa vicenda, visto che in passato la Ladurner aveva già manifestato interesse per l’area, ipotizzando uno smantellamento dello stabilimento della Solland Silicon. Un’idea che veniva vista di buon occhio anche dal sindaco di Merano Rösch e dalla Provincia. All’epoca — era la primavera del 2017 — i tempi non erano ancora maturi. Poi però le aste erano andate deserte ed era infine sfumata, con una serie di imprevisti e colpi di scena, anche la vendita ad un gruppo di investitori del Medio Oriente, che dopo aver versato una caparra di 500mila euro non avevano pagato il saldo finale.
Ora si sta quindi procedendo allo svuotamento dell’impianto, che verrà dunque dismesso. In base ad un’ordinanza provinciale, i vincitori dell’asta di ieri hanno anche l’obbligo di bonifica. Ad aggiudicarsi l’asta è stata la Al Invest, al termine di una lunga asta, in tribunale a Bolzano con la giudice fallimentare Francesca Bortolotti e il curatore Bruno Mellarini. La base d’asta era di 500.000 mila euro: all’inizio i pretendenti erano quattro, ma due si sono arresi subito e sono rimasti la Al Invest e un’azienda di Verona, la New Project Srl, che hanno ingaggiato un lungo braccio di ferro, con rilanci da 10mila euro pere volta. Alla fine l’ha spuntata l’azienda meranese: «Se avremmo potuto offrire ancora molto di più? No, eravamo vicini al limite di spesa che ci eravamo prefissati» rivela ad asta conclusa un soddisfatto Andreas Auer, che era in aula assieme al socio Lukas Ladurner ed al loro avvocato di fiducia, l’ex senatore meranese Karl Zeller. «Non sarà necessariamente un grande affare — commenta ancora Auer — ma lo stabilimento ex Solland, di sei ettari, si trova vicinissimo alle nostre sedi e volevamo partecipare a questa operazione. Ora daremo vita al progetto già presentato in passato, di bonifica, che durerà anni e costerà diversi milioni di euro. Per ora è difficile fare una stima. La bonifica consisterà in una messa in sicurezza permanente, lasciando cioè sul posto il materiale, sigillandolo e coprendolo. È una cosa molto diversa da una discarica, come qualcuno l’ha definita in maniera del tutto impropria».
«Siamo soddisfatti — commenta il presidente della Provincia, Arno Kompatscher — di poter mettere la parola fine ad una storia industriale che era diventata davvero problematica. Ora l’areale potrà essere riqualificato tornando una normale zona produttiva». «Il nuovo proprietario — aggiunge l’assessore alla protezione civile Arnold Schuler — una volta terminato lo svuotamento dell’impianto a carico della Provincia, si impegna a smantellare lo stabilimento e a bonificare l’intero areale nell’arco di un periodo di 7 anni. In questo modo, una potenziale fonte di rischio per la popolazione residente verrà definitivamente rimossa». Prima di partire con i lavori, Al Invest Merano dovrà presentare un piano di bonifica che verrà sottoposto al vaglio dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. Una volta ottenuto il via libera, inizieranno i lavori di bonifica.