Torna il Festival Trento accoglie la generazione dei fenomeni
Trento capitale dello sport: dal 10 al 13 ottobre 280 campioni e 130 eventi Palestre e campi da gioco invaderanno il capoluogo
Federica Pellegrini all’inaugurazione, poi Bebe Vio, Antonio Conte, un tributo alla Ferrari, alla Ducati. Ancora: il Milan glorioso degli anni Ottanta, con Arrigo Sacchi in prima linea. Sarà dedicato al fenomeno e ai fenomeni il Festival dello sport, dal 10 al 13 ottobre a Trento.
TRENTO Cinquantamila visitatori, 198 ospiti, 115 eventi. Da Trento l’anno scorso sono passati i calciatori che hanno fatto la storia dell’Inter, quelli del Triplete, ma anche idoli del basket come Steve Nash o campionesse intramontabili come Valentina Vezzali. Difficile fare meglio, insomma. Eppure La Gazzetta dello sport e Trentino Marketing sembrano essere riusciti ad alzare ulteriormente l’asticella: dal record ai fenomeni, per la seconda edizione del Festival dello sport, in programma dal 10 al 13 ottobre, faranno tappa in città sportivi del calibro di Federica Pellegrini, Alberto Tomba, Christian Vieri. Anche «O Fenômeno», Ronaldo Luìs Nazário da Lima? «Aspettiamo, vediamo cosa si riesce a fare», chiosa il direttore scientifico del festival Gianni Valenti. Per ora il programma ufficiale lo annuncia «in collegamento».
Trento tornerà dunque per quattro giorni a vestire i panni di capitale dello sport. «Ogni anno qualcosa in più»: ecco il mantra declamato da Valenti che ha fatto sì che l’organizzazione cominciasse a lavorare alla seconda edizione appena una settimana dopo la chiusura del sipario sulla prima.
«L’anno scorso mi sono recato al festival il giovedì deciso a ripartire il giorno successivo e alla fine mi sono fermato fino a sabato pomeriggio, quest’anno ci porterò anche i miei figli – dichiara il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo – passeggiare in città era come trovarsi in una sorta di villaggio olimpico, con i campioni del passato e del presente di tutte le discipline in mezzo alla gente: qualcosa di davvero spettacolare. Il rapporto con Trento e il Trentino, poi, è bellissimo».
A rappresentare la città e il territorio ieri a Milano, alla presentazione della kermesse, c’erano l’assessore provinciale Roberto Failoni e il sindaco Alessandro Andreatta. «Appena mi sono insediato, dieci mesi fa, dirigenti e tecnici mi hanno fatto capire cosa fosse stata la prima edizione del festival e ho sposato subito il progetto — racconlibreria ta il primo — il connubio fra sport e turismo è fondamentale per la nostra provincia». L’assessore lancia anche l’idea di «una terza edizione “diffusa”, con qualche evento da organizzare magari nella città di Rovereto», mentre Andreatta sottolinea il carattere di «grande opportunità» del festival, «perché la città si apre, cresce culturalmente e scopre energie e nuove potenzialità che non sa di avere».
L’anno scorso, ad esempio, alcuni spazi si erano rivelati inadeguati a ospitare appuntamenti di così gran calibro (uno su tutti, l’incontro con i campioni dell’Inter, con migliaia di persone in coda dal mattino e altrettante infuriate per non avere trovato spazio all’Auditorium Santa Chiara). Ecco allora che se la formula del festival è quella collaudata — interviste, dibattiti, tavole rotonde, workshop e spettacoli, lo sport praticato nelle piazze — fra le novità della seconda edizione ci sono le location: «La Blm group arena innanzitutto, che sarà adattata per ospitare oltre duemila persone e sarà teatro, fra gli altri eventi, di una riunione pugilistica di livello internazionale con ben tre titoli in palio – evidenzia l’amministratore unico di Trentino marketing Maurizio Rossini – poi la zona del Muse, dove si allestirà lo Sport tech district con mostre, incontri e spettacoli all’insegna della relazione fra sport, innovazione e tecnologie, l’auditorium della facoltà di Lettere e le gallerie di Piedicastello, riservate alla cittadella degli eSports con un palinsesto dedicato». Sono confermati, poi, tutti gli spazi protagonisti lo scorso anno, compresa la
grande in piazza Duomo.
Il programma è ancora più ricco, con 280 ospiti e 130 eventi, tutti gratuiti. Si estende anche l’orario di eventi e talk show, con gli appuntamenti serali di spicco che diventano due e si aggiunge l’intera giornata del giovedì, che l’anno scorso aveva ospitato solamente l’inaugurazione. Quest’anno a tenere a battesimo la manifestazione ci sarà Federica Pellegrini (un ritorno il suo). Sul palco del teatro Sociale anche la nazionale italiana di break dance, futura disciplina olimpica. Si racconteranno anche i piloti delle Frecce tricolori, che venerdì 11 alle 13 solcheranno il cielo sopra Trento. Spazio pure alle due ruote con il faccia a faccia con il ciclista Peter Sagan.
Il festival celebrerà inoltre l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano e Cortina (e al Trentino Alto Adige) con i protagonisti dell’impresa — Giovanni Malagò, Rocco Sabelli, Alessandro Benetton, Attilio Fontana, Luca Zaia, Arno Kompatscher e Giuseppe Sala — con la presenza di tanti azzurri medaglie d’oro ai giochi invernali, da Manuela Di Centa a Dominik Paris. Lo sci sarà protagonista, fra gli altri, con Alberto
Cairo Passeggiare in città è come trovarsi in un villaggio olimpico
Valenti Ronaldo? Vediamo, ci saranno altre perle in arrivo
Tomba e Deborah Compagnoni, ma anche con Sofia Goggia e Tina Maze, la campionessa statunitense Lindsay Vonn, fra i pochi atleti ad avere vinto almeno una gara di Coppa del mondo in ognuna delle specialità dello sci alpino. Tutti gli sport saranno protagonisti: la Generazione di fenomeni (da Andrea Zorzi a Lorenzo Bernardi) renderà omaggio al volley, la boxe entra quest’anno dalla porta principale con due leggende come Julio Caesar Chavez e Roberto Duran, ma anche con la «Boxing night Dazn festival» venerdì 11, il cui clou sarà l’incontro tra il fiorentino Fabio Turchi e l’inglese Tommy McCarthy, valido per il titolo internazionale dei pesi massimi leggeri Wbc.
Ancora qualche nome? Baron Davis, grande personaggio Nba, Vincenzo Nibali, Edwin Moses, Elena Isinbaeva, il cui record del mondo nessuno ha ancora battuto, gli Harlem Globetrotters i quali, come ricorda Dan Peterson (sì, ci sarà anche lui a Trento) «sono stati importantissimi nel salvataggio dell’Nba come esiste oggi, ai tempi erano fra i dieci giocatori di colore più forti al mondo». Saranno presenti anche sei esponenti dell’unica scuola che allo strapotere della pallacanestro statunitense ha saputo creare un’alternativa, cioè quella jugoslava: Stojan Vrankovic, Sergio Tavcar, Bogdan Tanjevic, Predrag Danilovic, Sasha Djordjevic parleranno di un’epopea sportiva irripetibile. «Manca ancora un mese — fa notare infine Valenti — qualche altra perla si potrà ancora aggiungere».