Svp, l’astensione benevola regge E Conzatti rompe con Forza Italia
La senatrice non partecipa al voto di fiducia. Svp compatta sull’astensione
Donatella Conzatti non partecipa al voto di fiducia al Senato e strappa con Fi. L’ordine di scuderia era chiaro: bocciare la nascita del governo Conte Bis, incardinato sull’intesa tra Pd e M5S. Un’indisciplina che porta Maurizio Perego, coordinatore trentino del partito a chiedere le dimissioni immediate della senatrice e l’espulsione dal partito. Ma quel no per Conzatti era impraticabile. «Non posso con il mio voto — argomenta la senatrice — trovarmi dalla stessa parte di coloro che professano la democrazia illiberale». Una riflessione che, con ogni probabilità, coinciderà con un addio volontario a Fi, partito in cui Conzatti era migrata dall’Upt di Lorenzo Dellai. Lo spazio di riferimento pare essere quello del centro moderato. «Tra destra e sinistra — spiega ancora Conzatti — c’e’ un enorme spazio politico».
Intanto il voto di fiducia al nuovo governo di Emanuela Rossini agita il Patt. «La posizione del partito era di astensione, lei la conosceva e ha deciso di agire diversamente. Emanuela motiva la sua scelta dal punto di vista personale. E la motivazione non regge» è l’impietosa analisi del capogruppo provinciale delle Stelle alpine Ugo Rossi. Che non usa mezzi termini: «Quando un partito autonomista si approccia a un nuovo governo, qualsiasi colore esso sia, non dà mai la fiducia in bianco. La dà solo quando c’è la possibilità di affrontare temi legati al nostro territorio e alla nostra autonomia. Finora questa possibilità non c’è stata: di qui l’astensione. Se in futuro ci saranno impegni precisi, allora potremo votare i provvedimenti che consideriamo giusti». Una posizione personale, quella di Rossini, ancora più delicata se letta dalla prospettiva del legame che unisce Patt ed Svp: «Anche all’interno della Svp ci sono visioni differenziate. Ma poi il partito esprime un’unica posizione: l’approccio esterno deve essere univoco». Ora la deputata incontrerà i vertici del partito: «Ci spiegherà. Si assumerà le responsabilità del suo gesto. Non facciamone un caso». Eppure l’appoggio di Rossini al Conte bis qualche momento di tensione l’ha provocato. Con il segretario della Lega Mirko Bisesti «stupito». «Bisesti pensi ai Salvini suoi: noi non abbiamo bisogno di capitani» è la risposta secca di Rossi. Al quale controbatte lo stesso assessore alla cultura: «Lui è il passato, io mi rapporto con il segretario del Patt». Nonostante le turbolenze ha, appunto, tenuto il gruppo Svp che ha rispettato la consegna dell’astensione “benevola”, ribadita dalla Parteileitung anche lunedì scorso. Se, infatti, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger sono sempre stati persuasi della linea, meno lo era la capogruppo Julia Unterberger, disposta all’appoggio esplicito. Opzione prevalsa nel gruppo Autonomie, con il voto favorevole, tra gli altri, di Gianclaudio Bressa, eletto nel collegio della Bassa Atesina. Un’apertura di credito che Unterberger ha ribadito nella dichiarazione di voto. «Ho già espresso in altre sedi — ricorda — il mio personale apprezzamento per il senso delle istituzioni e lo stile politico del presidente Conte. Anche nel programma di governo non intravedo punti particolarmente critici, anzi, mi sembra equilibrato tra necessità economiche e aspetti sociali ed ecologici. Ma quello che conterà, ovviamente, saranno i fatti». Un richiamo, quest’ultimo, alla scelta del partito di valutare l’azione governativa di provvedimento in provvedimento. Certo, i prodromi paiono positivi. «In questo senso — rileva Unterberger — apprezziamo le parole di Conte e del ministro Francesco Boccia sulla tutela delle minoranze linguistiche e delle autonomie locali». Una sottolineatura fatta con un netto richiamo all’antifascismo ieri e oggi («Quando vediamo che nelle proteste sotto Montecitorio si fa il saluto romano, il primo pensiero è che questo governo è dalla parte giusta» dice la senatrice) e sulla vocazione europea dell’Autonomia, contro nazionalismi e confini. Boccia ricambia l’attestazione di stima. «Ringrazio Unterberger per le parole di apprezzamento espresse nel suo intervento oggi in Senato. Il confronto con il governo sulla tutela delle autonomie e delle minoranze linguistiche continuerà sempre nel rispetto e nell’ascolto reciproco».
Patt Pure Rossini strappa col partito e vota sì al Conte 2.0
Bressa Il senatore della Bassa Atesina conferma l’appoggio