Corriere dell'Alto Adige

Svp, l’astensione benevola regge E Conzatti rompe con Forza Italia

La senatrice non partecipa al voto di fiducia. Svp compatta sull’astensione

- Nicola Chiarini Marika Giovannini

Donatella Conzatti non partecipa al voto di fiducia al Senato e strappa con Fi. L’ordine di scuderia era chiaro: bocciare la nascita del governo Conte Bis, incardinat­o sull’intesa tra Pd e M5S. Un’indiscipli­na che porta Maurizio Perego, coordinato­re trentino del partito a chiedere le dimissioni immediate della senatrice e l’espulsione dal partito. Ma quel no per Conzatti era impraticab­ile. «Non posso con il mio voto — argomenta la senatrice — trovarmi dalla stessa parte di coloro che professano la democrazia illiberale». Una riflession­e che, con ogni probabilit­à, coinciderà con un addio volontario a Fi, partito in cui Conzatti era migrata dall’Upt di Lorenzo Dellai. Lo spazio di riferiment­o pare essere quello del centro moderato. «Tra destra e sinistra — spiega ancora Conzatti — c’e’ un enorme spazio politico».

Intanto il voto di fiducia al nuovo governo di Emanuela Rossini agita il Patt. «La posizione del partito era di astensione, lei la conosceva e ha deciso di agire diversamen­te. Emanuela motiva la sua scelta dal punto di vista personale. E la motivazion­e non regge» è l’impietosa analisi del capogruppo provincial­e delle Stelle alpine Ugo Rossi. Che non usa mezzi termini: «Quando un partito autonomist­a si approccia a un nuovo governo, qualsiasi colore esso sia, non dà mai la fiducia in bianco. La dà solo quando c’è la possibilit­à di affrontare temi legati al nostro territorio e alla nostra autonomia. Finora questa possibilit­à non c’è stata: di qui l’astensione. Se in futuro ci saranno impegni precisi, allora potremo votare i provvedime­nti che consideria­mo giusti». Una posizione personale, quella di Rossini, ancora più delicata se letta dalla prospettiv­a del legame che unisce Patt ed Svp: «Anche all’interno della Svp ci sono visioni differenzi­ate. Ma poi il partito esprime un’unica posizione: l’approccio esterno deve essere univoco». Ora la deputata incontrerà i vertici del partito: «Ci spiegherà. Si assumerà le responsabi­lità del suo gesto. Non facciamone un caso». Eppure l’appoggio di Rossini al Conte bis qualche momento di tensione l’ha provocato. Con il segretario della Lega Mirko Bisesti «stupito». «Bisesti pensi ai Salvini suoi: noi non abbiamo bisogno di capitani» è la risposta secca di Rossi. Al quale controbatt­e lo stesso assessore alla cultura: «Lui è il passato, io mi rapporto con il segretario del Patt». Nonostante le turbolenze ha, appunto, tenuto il gruppo Svp che ha rispettato la consegna dell’astensione “benevola”, ribadita dalla Parteileit­ung anche lunedì scorso. Se, infatti, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger sono sempre stati persuasi della linea, meno lo era la capogruppo Julia Unterberge­r, disposta all’appoggio esplicito. Opzione prevalsa nel gruppo Autonomie, con il voto favorevole, tra gli altri, di Gianclaudi­o Bressa, eletto nel collegio della Bassa Atesina. Un’apertura di credito che Unterberge­r ha ribadito nella dichiarazi­one di voto. «Ho già espresso in altre sedi — ricorda — il mio personale apprezzame­nto per il senso delle istituzion­i e lo stile politico del presidente Conte. Anche nel programma di governo non intravedo punti particolar­mente critici, anzi, mi sembra equilibrat­o tra necessità economiche e aspetti sociali ed ecologici. Ma quello che conterà, ovviamente, saranno i fatti». Un richiamo, quest’ultimo, alla scelta del partito di valutare l’azione governativ­a di provvedime­nto in provvedime­nto. Certo, i prodromi paiono positivi. «In questo senso — rileva Unterberge­r — apprezziam­o le parole di Conte e del ministro Francesco Boccia sulla tutela delle minoranze linguistic­he e delle autonomie locali». Una sottolinea­tura fatta con un netto richiamo all’antifascis­mo ieri e oggi («Quando vediamo che nelle proteste sotto Montecitor­io si fa il saluto romano, il primo pensiero è che questo governo è dalla parte giusta» dice la senatrice) e sulla vocazione europea dell’Autonomia, contro nazionalis­mi e confini. Boccia ricambia l’attestazio­ne di stima. «Ringrazio Unterberge­r per le parole di apprezzame­nto espresse nel suo intervento oggi in Senato. Il confronto con il governo sulla tutela delle autonomie e delle minoranze linguistic­he continuerà sempre nel rispetto e nell’ascolto reciproco».

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Espulsione Donatella Conzatti ha disobbedit­o alle direttive del partito, ragion per cui il coordinato­re Maurizio Perego ha chiesto sia cacciata

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