Corriere dell'Alto Adige

Gli albergator­i decisi: «Settimana Sharm utile, stiamo con le famiglie»

Pinzger difende le ferie a novembre. «Un piano a zone? Molti problemi»

- Di Enzo Coco

Dopo sei anni di applicazio­ne, la settimana «Sharm» così come la conosciamo oggi, potrebbe essere cancellata dal prossimo anno scolastico. A dirlo è l’assessore alla scuola in lingua italiana Giuliano Vettorato che due giorni fa, ne ha parlato all’inaugurazi­one dell’anno scolastico avvenuta nella sede della Formazione profession­ale di via Santa Geltrude. Sharm el Sheik, oggi forse non più meta tanto agognata per le vacanze ma anni fa molto di moda, ha dato questo nomignolo al periodo di vacanze scolastich­e che solitament­e si colloca a cavallo tra ottobre e novembre, voluto a suo tempo per consentire ai molti albergator­i della nostra zona di «staccare» dopo la lunga estate e prima della stagione invernale, potendo trascorrer­e una vacanza con i propri figli.

Un’esigenza, questa, meno sentita tra la popolazion­e di lingua italiana che al contrario ha difficoltà, lavorando spesso come dipendente, a gestire i ragazzi a casa da scuola e si vede costretta a una vacanza forzata. Due le proposte sul tavolo: una ne prevedrebb­e la realizzazi­one solo in alcune zone, quelle con la maggior densità di alberghi, l’altra lascerebbe la decisione agli istituti. La platea di lingua italiana molto vasta e coinvolta nella problemati­ca, tendenzial­mente non vede di buon occhio questa vacanza «imposta». Manfred Pinzger presidente degli albergator­i difende la settimana Sharm: «È l’unico periodo in cui possiamo fare una vacanza con le nostre famiglie — sostiene — mentre in tutti gli altri come Carnevale, Pasqua, Natale lavoriamo. Non penso che l’idea di applicarla a zone possa essere interessan­te perché diventereb­be anche un problema di comunicazi­one verso la clientela. Siamo ovviamente aperti a parlarne perché comprendia­mo che esistono anche altre esigenze, ma allo stesso tempo penso che il problema della gestione dei figli a casa da scuola non sia solo della settimana Sharm eppure le famiglie si organizzan­o».

Mirco Benetello direttore di Confeserce­nti vede la questione da due punti di vista: «Dal punto di vista del nostro business non rileviamo positività o negatività derivanti dalla settimana Sharm — esordisce — ma come genitori di ragazzi che vanno a scuola e datori di lavoro di personale con figli, il problema lo abbiamo. Chi può, ma è una minoranza, si è adeguato e sfrutta quella settimana. Chi resta deve organizzar­si per sistemare i figli in qualche modo. In entrambi i casi si tratta di costi in più per le famiglie oltre di evidente disagio». «Non vedo un agcams

gravio particolar­e per i costi delle famiglie — dice invece Walther Andreaus del Centro tutela consumator­i — perché quella settimana, se eliminata, prolungher­ebbe le vacanze estive posticipan­do l’inizio della scuola e dunque i ragazzi sarebbero a casa comunque. Lo stesso si può dire se ne venisse lasciata la gestione agli istituti. Credo però che una decisione in merito si debba prendere sentendo molto bene le varie parti interessat­e».

«La settimana Sharm è solo uno dei momenti in cui i lavoratori del nostro settore si trovano in difficoltà — sottolinea Antonella Costanzo, segretaria provincial­e della Fil

 Cisl: «Nelle scuole italiane queste ferie imposte creano difficoltà»

 Benetello: «Chi resta deve organizzar­si e sono costi in più per le famiglie»

Cgil — in quanto possono venire a mancare alcuni servizi essenziali per le famiglie. Con un mercato così spinto nel settore del commercio, la problemati­ca si presenta allo stesso modo anche nelle giornate di lavoro festivo e in altri frangenti. Per questo abbiamo un tavolo aperto con l’assessore al lavoro e con il presidente Kompatsche­r che va oltre l’aspetto della settimana Sharm». Sandro Fraternali della Cisl Scuola, spiega: «La settimana Sharm nelle scuole di lingua italiana non ha mai avuto buona accoglienz­a e le segnalazio­ni in questo senso, che abbiamo avuto da insegnanti e genitori sono moltissime. Certamente accorciare i giorni di vacanza attorno a Ognissanti a favore di un posticipo dell’inizio della scuola, sarebbe di grande giovamento per facilitare le operazioni di programmaz­ione didattica. Non credo — aggiunge — che lasciare agli istituti la decisione, possa andare bene perché le varie differenze porterebbe­ro ancora maggior disagio nelle famiglie con più figli in scuole diverse».

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Consumator­i Walther Andreaus
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Pausa Una spiaggia di Sharm el Sheik. La località egiziana è celebre meta delle vacanze autunnali di molti altoatesin­i, complice la settimana di chiusura delle scuole per il ponte di Ognissanti. Una tradizione che qualcuno vorrebbe abolire. Con l’assessore Vettorato il tema è tornato in discussion­e
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Sindacati Antonella Costanzo (Cgil)

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