«Didattica, stacco utile a ricaricare le batterie»
BOLZANO Merano è città a vocazione fortemente turistica e alberghiera e al contempo centro di un vasto comprensorio con servizi per l’intera comunità del Burgraviato, dove certamente il peso della componente alberghiera si fa sentire, ma è forte anche la presenza del terziario con molti lavoratori dipendenti.
Sul tema della settimana Sharm intervengono due dirigenti di scuole di lingua italiana e tedesca: Riccardo Aliprandini dell’Istituto comprensivo Gandhi e Luis Heinrich Weis del Liceo scientifico e Istituto tecnologico. «È certo — esordisce il primo — che con questo calendario scolastico i tempi sono molto stretti soprattutto per le scuole superiori alle prese con gli esami di Stato alla fine dell’anno scolastico e con quelli di riparazione all’inizio. Dal punto di vista organizzativo, qualche giorno in più, soprattutto a settembre, sarebbe molto utile». Da quello didattico, invece, «un intervallo nel calendario scolastico ogni due mesi circa, è un utile modo per rifiatare. Non c’è la bacchetta magica – conclude – ma un ripensamento in questo senso lo riterrei opportuno per trovare un migliore equilibrio soprattutto nella scuola dell’obbligo dove il problema della gestione dei figli piccoli è logicamente più sentito».
Nel mondo di lingua tedesca, invece Weis, «la settimana Sharm è molto gradita anche se c’è una sostanziale diversificazione tra la periferia e la città. Prima di arrivare in questa scuola — spiega — sono stato sul Renon a dirigere un Circolo di scuola primaria. Lì, e in genere nei paesi, il problema è poco sentito perché le famiglie sono più larghe e c’è sempre qualcuno a casa che possa seguire i bambini. C’è anche più aiuto reciproco che permette di affidare i propri figli più piccoli anche ad altri, perché ci si conosce un po’ tutti». Diversa la situazione delle città, dove «il problema esiste perché anche nelle nostre scuole ci sono figli di lavoratori dipendenti. Ma non è tale da spingere a fare pressione per modificare la settimana di vacanza così come è oggi». Anche per Weis, dal punto di vista della didattica. «dei periodi di stacco durante l’anno siano proficui per ricaricare le batterie. Quando arriva fine ottobre c’è sempre un po’ di appannamento e nervosismo forse proprio perché ormai ci si è abituati a questo stop dell’attività, che scompaiono alla ripresa della scuola dopo la settimana di vacanza».
Di parere analogo anche Stefanie Ausserer, vicedirettrice dell’Istituto tecnico per il turismo e le biotecnologie Marie Curie in lingua tedesca: «La settimana Sharm — dichiara — è un’occasione per riprendersi dopo un inizio di anno scolastico sempre piuttosto impegnativo, quindi sarei per il suo mantenimento. A mio parere i giorni di vacanza dovrebbero rimanere regolamentati centralmente e non essere diversificati per zone».
Aliprandini Per organizzare l’avvio delle lezioni qualche giorno in più a settembre sarebbe comodo