Oliveri: «Poco flessibile, è una finta scelta ecologica Meglio il metrobus elettrico»
BOLZANO Anche il fronte del «no» prepara gli artigli. E non solo: è atteso, nei prossimi giorni, il documento costituente del comitato civico ufficiale, promosso da Rosanna Oliveri (L’Alto Adige nel cuore).
Oliveri, da chi sarà composto il comitato?
«Da voci diverse. Da quando ho lanciato l'iniziativa, insieme ad Alessandro Forest (consigliere comunale di Centrodestra, ndr), siamo stati contattati da 50 persone interessate a far parte dell’iniziativa. Che sarà apartitica e apolitica, perché questo è il senso dei comitati cittadini».
Quali saranno gli obiettivi?
«Informare sulle ragioni del no, facendo volantinaggio e organizzando alcune serate informative aperte ai cittadini. Il traffico è un tema ampio. La gente si muove per vari motivi, non può esserci una soluzione unica. Su progetti così impattanti è giusto sentire i cittadini, peccato che il referendum sia solo consultivo. Non vorrei fosse una mezza fregatura per poi realizzarlo comunque vada il voto».
Perché barrare il «no» sulla scheda?
«Anzitutto, e principalmente, per il fatto che il tram è una finta scelta ecologica. Si tratta di un’infrastruttura fortemente impattante e poco flessibile che una volta realizzata non si sposta più. Senza dimenticare che una volta Bolzano un tram ce l’aveva. Ma è un progetto vecchio che mi sembra ridicolo recuperare. Anche perché Bolzano è una città con strade strette. Meglio puntare su autobus e metrobus elettrici, meno inquinanti e più flessibili, sia in termini di orari, che di tratte. E poi c’è il problema della rimessa: il tram è un mezzo lunghissimo, dove pensa di piazzarlo l’amministrazione, nei momenti in cui è fermo?».
Una delle ragioni del fronte opposto riguarda la capacità del tram, superiore rispetto agli autobus.
«È vero, ma lo è anche il fatto che non è richiesta la stessa capacità a tutte le ore. I flussi di utenti del trasporto pubblico non sono regolari. Dalle 7 alle 8.15 il tram sarebbe pieno, ma il resto della giornata girerebbe semivuoto. Anche qui gli autobus sono la soluzione ideale. Nelle ore di punta se ne possono far partire due in contemporanea, per altro come già accade per la linea che viene dall’Oltradige, e aumentandone la frequenza».
A questo proposito. Secondo lei il tram è pensato più per i bolzanini o più per i pendolari?
«In teoria per i pendolari, ma ripeto, al momento c’è un metrobus che svolge lo stesso servizio. Credo che il progetto tram sarebbe un enorme spreco di soldi. E poi bisogna affrontare la questione dei parcheggi fuori città, al momento assenti. Di alternative ce ne sono. Si potrebbe pensare, per esempio, a una funivia o a un trenino che colleghi l’Oltradige al capoluogo. Ma di questo bisognerebbe discuterne con i comuni interessati».