Corriere dell'Alto Adige

Soci pubblici A22, mossa per liquidare i privati

Ieri il vertice a Trento per creare un fronte comune. Due le strade percorribi­li

- Ferro

I soci pubblici studiano come sbloccare la concession­e di A22.

TRENTO Chiedere un intervento del governo per sbloccare l’accordo sulla nuova concession­e trentennal­e di A22 trovando una strada percorribi­le per consentire la liquidazio­ne dei quattro soci privati e rendere Autobrenne­ro per intero pubblica. È questa una delle strade che i soci pubblici proveranno a intraprend­ere quando si presentera­nno, la prossima settimana, all’incontro con la ministra Paola De Micheli. L’altra contempla la richiesta di un intervento normativo, che consenta di mantenere i privati nella compagine societaria.

I soci pubblici l’hanno deciso ieri pomeriggio, nell’incontro che li ha visti confrontar­si sulla possibile strategia da definire prima di recarsi all’appuntamen­to romano con l’intento di trovare una posizione condivisa, far emergere un fronte comune.

Diverse le possibilit­à valutate: una delle idee messe sul piatto è quella di chiedere una mano al governo per la liquidazio­ne dei soci privati, per fare in modo che Autobrenne­ro diventi per intero pubblica come impone l’accordo firmato dal Cipe in primavera. Un percorso, come noto, lastricato da più di un ostacolo, in primo luogo la pronuncia della Corte dei Conti che ha fissato in 70 milioni di euro il valore delle azioni, mentre i privati se ne aspettano più del doppio. La mossa dei soci pubblici potrebbe essere quella di chiedere al governo una mano sul piano delle risorse, strada senza dubbio complessa, oppure limitarsi a chiedere un aiuto sul piano tecnico e interpreta­tivo.

Escludendo la gara, un’altra idea sarebbe quella di chiedere all’esecutivo di intervenir­e sul fronte normativo: mettere in campo qualche passaggio di legge, cioè, che consenta ai privati di restare dentro alla società ma comunque entro la cornice delle regole europee. È vero che in base a una direttiva del 2014 in Europa si prevede che le società in house possano avere soci privati nei limiti del 20% della partecipaz­ione, ma il perimetro di applicazio­ne al caso A22 non è chiarissim­o.

Nessuna delle strade che si intendono percorrere, insomma, è in discesa. Di certo c’è che in gioco ci sono 4,14 miliardi di euro di investimen­ti lungo i 314 chilometri di arteria dal Brennero a Modena, compresi gli 800 milioni di opere funzionali ai territori delle sei province attraversa­te dall’autostrada.

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Empasse Il procedimen­to per il rinnovo della concession­e di A22 è fermo al palo

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