Fuoco incrociato su Kompatscher
Doppio passaporto, il governatore nel mirino. L’ala agricola della Svp: giusto scrivere a Vienna
Doppio passaporto, nella Svp prevale l’allineamento alla destra secessionista e Arno Kompatscher è nel mirino, dopo aver preso le distanze dalla lettera a Vienna, siglata anche dall’Obmann Philipp Achammer. Pure l’ex governatore Luis Durnwalder bacchetta il Landeshauptmann, sostenendo come sul tema Doppelpass non esprima una posizione chiara. Il vicepresidente Vettorato: «Pensiamo ai problemi veri».
BOLZANO È ormai crisi nella Svp, con lo strappo sul doppio passaporto che allarga la distanza tra il partito e il presidente della Provincia. Arno Kompatscher, infatti, non solo non ha sottoscritto la lettera ai ministri austriaci degli Esteri e dell’Interno, rispettivamente Alexander Schallenberg e Wolfgagng Peschorn, ma ha apertamente censurato l’iniziativa che, lanciata dal Südtiroler Schützenbund, ha avuto in Philipp Achammer l’elemento trainante.
Con l’Obmann e assessore provinciale si è schierato tutto il gruppo consiliare, guidato da Gert Lanz, eccezion fatta per Magdalena Amhof, esponente dell’ala laburista degli Arbeitnehmer. il cui leader storico Helmut Renzler è tra i sottoscrittori. Alla richiesta in consiglio provinciale si sono associati Südtiroler Freiheit, Freiheitlichen e il Team K, escluso il leader Paul Köllensperger.
Kompatscher in giunta, tra gli assessori in quota Volkspartei, può contare sulla lealtà dei vicepresidenti Arnold Schuler e Daniel Alfreider, oltre a Waltraud Deeg che, a differenza di Maria Hochgruber Kuenzer e di Thomas Widmann non hanno firmato. «Il Doppelpass sarebbe un risultato importante — spiega Hochgruber Kuenzer — Achammer ha dato corso a una decisione assunta dal congresso del partito nel 2012, facendo leva su un fatto importante, ossia la mozione adottata dal parlamento austriaco che va nella direzione del doppio passaporto».
E l’esistenza di un atto parlamentare motiverebbe anche la scelta di scrivere ai ministri di un governo di transizione, dato che Sebastian Kurz, cancelliere incaricato dopo le recenti elezioni politiche, non ha ancora risolto il rebus.
Ciò nonostante, Hochgruber Kuenzer è ben attenta a non attaccare apertamente Kompatscher. «Ha assunto liberamente una posizione diversa, che io rispetto» dice l’assessora. Un approccio confermato da Franz Thomas Locher, consigliere Svp legato all’ala agricola. «Sono favorevolissimo al Doppelpass — spiega — ma credo che Kompatscher abbia pieno diritto di pensarla diversamente».
E che questa sia la posizione del partito è confermato da Stefan Premstaller. «Achammer e Kompatscher hanno ruoli diversi — riflette il responsabile organizzativo — il primo ha dato corso a una delibera congressuale del partito ed è un atto dovuto per l’Obmann. Il secondo, come presidente della Provincia, ha un ruolo istituzionale che ha suggerito di non aderire all’iniziativa».
Un giudizio diametralmente opposto a quello di Sven Knoll che mette nel mirino Kompatscher, “reo” non solo di non aver firmato, ma di avere contestato la lettera.
«Non è degno della carica di governatore — attacca il capogruppo di Südtiroler Freiheit — ha parlato di letterina, di iniziativa personale di alcuni. Termini che denotano disprezzo nei confronti di consiglieri eletti che, nel loro mandato, hanno legittimamente deciso di rivolgersi alle istituzioni austriache». Da oltre Brennero il deputato tirolese della Fpö, Peter Wurm, si dice pronto a dare manforte ai firmatari: «Abbiamo sempre spinto per il doppio passaporto e continueremo a farlo». Il M5S, al contrario, con il capogruppo Diego Nicolini parla di «provocazione fine a se stessa che mira a deteriorare i rapporti tra i gruppi linguistici». Parole pesanti da Alessandro Urzì, capogruppo Fdi: «Un atto di aggressione alla sovranità italiana e un tradimento dell’autonomia che l’Italia generosamente ha concesso per chiudere la controversia con l’Austria». Il leghista Giuliano Vettorato, vice di lingua italiana di Kompatscher, vede una tempesta in un bicchiere d’acqua: «Il tema, sondaggi alla mano, suscita poco interesse tra i cittadini, poi rispetto per le idee».