Vitalizi, Paccher netto «Modifiche possibili se non cresce la spesa»
Paccher fissa i paletti: «La spesa totale non deve aumentare»
Sforbiciata ai vitalizi in Regione, si tenta la mediazione sugli emendamenti Svp. Lunedì si riunirà la commissione capigruppo, in cui Roberto Paccher, presidente del consiglio regionale, cercherà una sintesi con l’obiettivo di blindare il testo da portare in aula. «Si può discutere di eventuali modifiche, se non comporteranno un aumento di spesa» spiega Paccher.
BOLZANO «È sicuro: lunedì la questione vitalizi si chiuderà in commissione capigruppo». Il presidente del consiglio regionale, Roberto Paccher, non ha dubbi e, dopo le roventi polemiche dei giorni scorsi, confida che le forze politiche trovino la quadra sugli undici emendamenti proposti dalla Svp con l’obiettivo, secondo i detrattori, di smorzare l’impatto della riforma, che prevede il passaggio al sistema contributivo, per il calcolo dell’indennità, attualmente attribuita a 177 persone, con una spesa annua di 4,8 milioni di euro che si stima possano calare a 3,8 se il consiglio regionale desse corso alla proposta di rimodulazione.
«Si può discutere di tutto, salvo di ciò che provoca un aumento di spesa — sostiene il leghista Paccher — in commissione pondereremo una per una le proposte. Per esempio, credo si potrà trovare convergenza sulla libertà di cumulo. Noi poniamo il tetto a 4.127 euro e se uno ha maturato diritto ad altri assegni su base contributiva, ha libertà di aggiungerli. In generale, lunedì chiuderemo il testo da portare blindato in aula. Proporrò non siano accettati emendamenti ulteriori».
Un atteggiamento che è visto con sospetto da Futura, la civica progressista trentina che ribadisce il proprio no a qualsiasi aumento, anche se collegato all’indicizzazione Istat. «Perché Dottor PaccherMister Hide — ironizza una nota di Futura — si nasconde dietro i consiglieri chiedendo se qualche gruppo vuole presentare una leggina per evitare l’aumento di indennità e vitalizi? Perché non si è fatto carico di presentare lei stesso, a nome della maggioranza regionale, una modifica legislativa ad hoc?».
Nella Svp, come sottolineato anche dal presidente provinciale Arno Kompatscher, c’è il timore che la legge, senza correttivi, possa essere impugnata, per i contenziosi sull’eventuale applicazione retroattiva, che intaccherebbe diritti acquisiti.
Oltre a questo, nella Volkspartei invitano a considerare che già nel 2014 era stata definita una prima riforma, con l’obiettivo di contenere i costi, con l’attualizzazione degli assegni e la restituzione ai consiglieri della quattordicesima legislatura del montante versato.
Con il tetto posto a 4.127 euro non dovrebbe cambiare nulla per ex consiglieri altoatesini di lungo corso come l’ex presidente provinciale, Luis Durnwalder, e la «pasionaria» indipendentista Eva Klotz che già percepiscono una cifra coincidente con il limite massimo mensile.