Parco Stazione: 1.500 firme per salvare gli alberi
Ieri la consegna al sindaco. Caramaschi: ne pianteremo altri
Sono state consegnate al sindaco le 1.500 firme raccolte da Alessandra Abram per salvare gli alberi della stazione dall’abbattimento. Ma Renzo Caramaschi assicura: «Ne pianteremo altri».
BOLZANO Ieri sera il contatore sulla piattaforma change.org segnava 1.188 firme. Alle quali vanno aggiunte le 592 cartacee raccolte direttamente da Alessandra Abram, la bolzanina promotrice della petizione per salvare gli alberi monumentali del parco Stazione dall’abbattimento in vista dei lavori per il Waltherpark.
«Non possiamo abbattere piante secolari e sostituirle con alberelli giovani che non sarebbero in grado di fornire la stessa quantità di ossigeno — afferma Abram —. Dal sindaco mi sarei aspettata una presa di posizione più ferma, considerate le tappe per cui è passato il progetto Benko». E cioè un passaggio nella classificazione dell’area dal Piano di tutela degli insiemi al Piano di riqualificazione urbanistica, «per permettere l’edificazione — sostiene—. Oltre che per una propaganda capillare. All’epoca, nel 2016, io e mia sorella avevamo messo in scena una serie di sketch per imitare il magnate. Siamo andate nella tana del lupo, ricalcando alcune tappe della “via crucis” della sua campagna». Ma il messaggio non è passato. «Ho sbagliato canale — sostiene Abram —. Per farmi ascoltare invece che per la cultura avrei dovuto passare per comitati e mass media. Oggi sono tutti bravi a parole. Le forze politiche appoggiano i ragazzi dei Fridays for future e fanno loro l’applauso, ma poi proseguono sulla via della distruzione come se niente fosse. Io non mi fermo qui».
«Distruzione» che, per quel che riguarda il parco Stazione, è partita la scorsa settimana, con l’abbattimento delle prime tre piante (un noce americano e tre alberi più piccoli) per fare spazio alla ruota panoramica che dovrebbe arrivare con i mercatini di Natale. «Che vadano giù a novembre o a gennaio cambia poco — taglia corto il sindaco Renzo Caramaschi —. Io non posso farci nulla. La petizione di Abram è improduttiva. C’è stata una consultazione popolare sul progetto del Waltherpark, era quella l’occasione per dire di no. Non posso bloccare una procedura già avviata, con tanto di contratto e concessione edilizia. Anche perché mi pare che il mio predecessore sia indagato per aver firmato una concessione edilizia nonostante il parere negativo dei tecnici (il riferimento è alla vicenda del Twenty bis, ndr)».
A ben guardare, però, è tutto un gran polverone per niente. Parola di Caramaschi. «Gli alberi del parco Stazione sono salvi— assicura —. Tutti noi abbiamo rispetto e cura del verde. Il lavoro di monitoraggio delle piante in città è costante. Se le radici danneggiano le fognature perché vanno troppo in profondità ose le chiome diventano troppo grandi e iniziano a essere pericolose, le sostituiamo. Per ogni 100 alberi abbattuti ne piantiamo 106. Non a caso siamo una delle città più verdi d’Italia».
La promotrice
«Tutte le forze politiche sono brave a parole, ma poi proseguono con la distruzione»