Batosta per il residence Cielo Aperto Ricorso bocciato, rischia la chiusura
TRENTO Rischia la chiusura il residence Cielo Aperto, una delle maggiori strutture ricettive del monte Bondone che è dotata di oltre seicento posti letto. Il Tar ha infatti bocciato il ricorso contro l’ordinanza della dirigente del Servizio sviluppo economico del Comune di Trento del 21 novembre 2018 con la quale è stata dichiarata la decadenza del titolo abitativo per l’esercizio dell’attività alberghiera e ha ordinato il divieto di prosecuzione dell’attività.
Una vera batosta per la Magazzini Zanchetta di Zanchetta Efrem&C. snc, proprietaria dell’immobile e titolare dell’attività ricettiva, che, attraverso l’avvocato Emilio Caucci, si era rivolta al Tar di Trento chiedendo l’annullamento dell’ordinanza. Secondo il legale della società il procedimento di decadenza avrebbe dovuto essere sospeso in attesa del procedimento edilizio di sanatoria in corso per presunte difformità edilizie. Nel 2010, infatti, Provincia e Comune avevano revocato la classificazione alberghiera in quanto avevano rilevato un problema legato alla presenza di un servizio autonomo di cucina all’interno degli appartamenti (in sintesi le camere erano state trasformate in appartamento), prestazione che poteva essere fornita solo su richiesta dell’ospite. Per risolvere il caso era intervenuta una modifica di legge che aveva prorogato fino al 2013 i tempi per adeguarsi, successivamente la proprietà aveva siglato una convenzione con l’impegno di procedere a una ristrutturazione per adeguarsi alle norme. La società il 5 novembre 2018 ha presentato istanza di sanatoria.
Secondo i giudici la richiesta di sospensione del procedimento in attesa della sanatoria è infondato in quanto «i punti di contatto — si legge in sentenza — tra il procedimento edilizio e quello alberghiero non assumono valenza pregiudiziale. Inoltre ad avviso della Corte il periodo intercorso tra la revoca della classificazione (che risale al 2010) e l’ordinanza di decadenza del titolo abilitativo per l’esercizio alberghiero (che è del 2018) non è dipeso, come sostiene la società, «dall’inerzia dell’amministrazione, ma dal susseguirsi di modifiche normative tra il 2010 e il 2016, peraltro — evidenziano i giudici — favorevoli alla società Magazzini Zanchetta». Da qui la bocciatura del ricorso. Resta aperta la strada del Consiglio di Stato.