Corriere dell'Alto Adige

Operaio morì nella cella frigo di Melinda: tutti assolti

- D. R.

La lunga discussion­e in aula, poi la camera di consiglio. Sono rimasti tutti con il fiato sospeso fino a pomeriggio in attesa della sentenza, il sostituto procurator­e generale ha chiesto la condanna, ma i giudici si sono allineati al collega di primo grado e hanno confermato l’assoluzion­e piena per tutti, «perché il fatto non sussiste».

Si è chiuso così ieri il triste caso giudiziari­o sulla morte dell’idraulico albanese di 27 anni, Aldo Boci, trovato senza vita il 3 ottobre 2013 in una cella frigo di un capannone del Consorzio frutticolt­ori di Cles della Melinda.

I giudici della Corte d’appello hanno confermato l’assoluzion­e del direttore dello stabilimen­to Franco Gebelin, del Consorzio frutticolt­ori Cles, Michele Odorizzi (nonché proprietar­io dell’immobile gestito da Melinda), del datore di lavoro Casimiro Longo e del responsabi­le del servizio di prevenzion­e e protezione Federico Zanasi, difesi dagli avvocati Stefano Daldoss, Nicola Stolfi, Paolo Demattè e Pamela Tamion. Secondo l’accusa Boci, che si trovava all’interno della cella per sostituire una ventola, sarebbe morto per asfissia da azoto (generalmen­te usato per conservare la frutta) causata da un malfunzion­amento della valvola e dei sistemi di sicurezza. Secondo le difese invece si era trattato solo di un malore, purtroppo fatale. La famiglia di Boci era stata risarcita con 750.000 euro.

 ??  ?? La vittima Aldo Boci
La vittima Aldo Boci

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy