«Tutti nello stesso piatto», pellicole dal mondo
«Tutti nello stesso piatto», pellicole dal mondo dedicate al cambiamento dei modelli economici Documentari, reportage, teatro e tanti ospiti Dal 5 novembre al 10 dicembre 36 proiezioni e pièce teatrali. «Dal campo alla tavola, la produzione è responsabile
Provare a cambiare il mondo attraverso il cibo. Sempre più spesso e con maggiore consapevolezza il cibo è considerato un elemento chiave al centro di cambiamenti culturali, climatici e politici.
Nasce dalla volontà di diffondere questo messaggio attraverso il potente mezzo della pellicola, il festival di cinema, cibo e video-diversità «Tutti nello stesso piatto», organizzato dalla cooperativa di commercio equo e solidale del Trentino Alto Adige Mandacarù e giunto nel 2019 alla sua undicesima edizione.
Dal 5 novembre al 10 dicembre una fitta programmazione di proiezioni ed eventi troverà spazio non solo, come d’abitudine, in diverse location di Trento e Rovereto, ma anche a Dro, Bolzano e Merano. Un’apertura che racconta di un crescente interesse per i temi trattati dal festival e della diffusione a livello locale della cooperativa che, dopo la recente fusione con la trentina Il Canale Impresa Sociale e l’altoatesina Le Formiche –Die Ameisen, si appresta a diventare una realtà presente in tutta la regione grazie a una rete composta da 14 botteghe del commercio equo e solidale e all’impegno di 400 volontari e 3.000 soci.
«Dal campo alla tavola, la produzione di cibo è responsabile di un quinto delle emissioni totali di gas serra. Ma ne è anche la prima vittima – spiega Beatrice De Blasi, direttrice artistica del festival. – Siccità, desertificazione, alluvioni, innalzamento e inquinamento dei mari mettono in pericolo la sicurezza alimentare di tutto il pianeta. A soffrirne di più sono le nazioni e i popoli più deboli, ma gli effetti del clima che cambia si sentono ovunque».
In cartellone, quest’anno, 36 film e documentari, un reportage fotografico ed uno spettacolo teatrale, per un totale di 25 eventi serali, a cui si aggiungono gli approfondimenti nelle scuole con la proiezione di 20 opere selezionate. L’inaugurazione della programmazione, in programma il 5 novembre alle 20 al Teatro Sanbàpolis di Trento, vedrà la proiezione di Il Vegetariano, pellicola che racconta l’incontro e lo scontro di due culture: quella italiana, e in particolare emiliana, e quella indiana. Al termine della proiezione la giornalista Floriana Bulfon intervisterà il regista del film Roberto San Pietro e Marco Omizzolo, sociologo e ricercatore che ha realizzato numerose inchieste sul tema dello sfruttamento dei braccianti in Italia.
A chiudere il festival, dopo la proclamazione dei film vincitori scelti dalle giurie degli esperti, degli studenti universitari, delle associazioni partner e del pubblico, sarà un evento speciale dedicato alla grande musica.
I cambiamenti del futuro saranno rappresentati dall’avvicendarsi delle stagioni descritte con il linguaggio delle note in un affascinante dialogo tra tradizione e modernità, descrivendo un viaggio che dalla vecchia Europa del Settecento arriverà fino alla Buenos Aires del Novecento, dai violini di Antonio Vivaldi agli archi di Astor Piazzolla.
Il concerto, dal titolo «Musica per il futuro», si terrà il 10 dicembre alle 20.30 al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento e vedrà protagonisti l’Orchestra del Conservatorio di Trento diretta dal maestro Juliàn Lombana e di Gennaro Cardaropoli, giovane violinista considerato uno dei migliori talenti italiani di oggi, che per l’occasione suonerà un violino Guadagnini del 1726 messo a disposizione della Fondazione Pro Canale di Milano con cui Mandacarù collabora da anni in progetti di cooperazione allo sviluppo. Il programma completo è su www.tuttinellostessopiatto.it