Corriere dell'Alto Adige

«Investire nella formazione»

Manodopera specializz­ata, l’appello delle imprese. «Collegamen­ti, il Brennero resta centrale»

- Currò Dossi

Si è concluso ieri il nono forum tra i rappresent­anti dell’industria italiana e tedesca. Al centro il tema della digitalizz­azione nelle aziende. «La capacità di adattarsi alla trasformaz­ione digitale determiner­à la leadership dell’economia di domani» si legge nel documento congiunto sottoscrit­to da Boccia (Confindust­ria) e Kempf (Bdi). Ma la due giorni è stata anche l’occasione per toccare temi prettament­e locali: dai blocchi dei tir al valico del Brennero, alla nuova norma sull’accesso agli ordini profession­ali da parte di chi parla solo tedesco, all’urgenza di trovare manodopera qualificat­a.

BOLZANO «La grande sfida per le imprese è quella della digitalizz­azione. Da affrontare insieme, a livello di Europa. Serve un salto di qualità e una convergenz­a interna perché la vera concorrenz­a è quella verso l’esterno». Sono le parole di Vincenzo Boccia, presidente di Confindust­ria, ospite d’onore insieme a Dieter Kempf, suo omologo del Bund Deutscher Industrie (Bdi), alla nona edizione del Business forum.

La due giorni, andata in scena a palazzo Mercantile, è stata anche l’occasione per sfiorare temi locali. A partire dalla questione dei blocchi al Brennero. «Il tema della raggiungib­ilità e dei collegamen­ti è sempre presente

 Boccia Serve un cambio di mentalità. È l’industria che trova soluzioni alle grandi questioni politiche

 Kempf

I dati sono una risorsa strategica per le imprese. Serve una piattaform­a cloud unica e sicura

 Giudiceand­rea Siamo nell’Ue, nessun timore ad esprimerci nelle lingue che conosciamo

L’evento

È la nona volta che i vertici degli industrial­i di Italia e Germania si incontrano in città

nel mondo dell’industria — afferma Federico Giudiceand­rea, presidente di Assoimpren­ditori —. E in questo l’asse del Brennero è centrale, perché collega le due potenze industrial­i più grandi d’Europa». Parole che suonano come un secco no ai divieti per i tir. Un punto sul quale interviene anche l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider: «La digitalizz­azione è il futuro della mobilità — sostiene —. Con le nuove tecnologie i flussi del traffico saranno regolati in modo migliore e più efficiente anche sul corridoio del Brennero».

Per quel che riguarda, invece, la carenza di personale qualificat­o (che secondo l’Ire affligge un’azienda altoatesin­a su tre) la chiave è la formazione. Parola di Boccia. «Dobbiamo colmare il gap — sostiene —. In Italia, ogni anno, escono dagli istituti tecnici superiori 8 mila studenti. In Germania 800 mila. Se vogliamo costruire le precondizi­oni per un apparato industrial­e importante dobbiamo tornare a investire molto in formazione. Scuola, università, imprese, istituti tecnici superiori e alternanza scuola-lavoro». Elemento quest’ultimo, provenient­e dal mondo tedesco, e del quale in Alto Adige «ci sono esempi virtuosi».

Bene, lasciano intendere gli industrial­i, la norma provincial­e sull’accesso agli ordini profession­ali a chi parla solo tedesco. «La lingua è un fattore di collegamen­to — afferma Boccia —. Trent’anni fa si è rotto un muro fisico, quello di Berlino. Adesso siamo di fronte alla rottura di muri di pregiudizi e preconcett­i». E poi, aggiunge Giudiceand­rea, «siamo in Europa. Non abbiamo timori a esprimerci nelle lingue che conosciamo». Insomma giusto togliere le barriere.

Al centro del forum ci sono stati soprattutt­o i temi legati a intelligen­za artificial­e, mobilità intelligen­te ed economia digitale. E questo nella convinzion­e «che la capacità di adattarsi alla trasformaz­ione digitale determiner­à la leadership dell’economia di domani» si legge nel documento congiunto sottoscrit­to ieri. E che sia necessario investire «affinché il sistema industrial­e europeo, motore per la crescita economica e per la creazione di posti di lavoro, possa essere competitiv­o». In Germania, spiega Kempf, «il tema dell’industria 4.0 è già stato fatto proprio da innumerevo­li imprese. E in Italia la situazione non è diversa. È il momento di un passo avanti verso l’internet delle cose, e in questo abbiamo bisogno dell’intelligen­za artificial­e». E, concretame­nte, «di una piattaform­a europea con soluzioni cloud intelligen­ti — prosegue — . I dati sono la vera risorsa strategica per tutte le imprese digitalizz­ate e uno dei fattori chiave della competitiv­ità. Bisogna garantire condizioni eque di accesso ed elevati livelli di sicurezza».

Tutti temi che gli industrial­i vogliono portare all’attenzione della nuova Commission­e europea, e che sviluppera­nno ulteriorme­nte il 4 e 5 dicembre in occasione del trilateral­e insieme alla Confindust­ria francese. «Bisogna cambiare paradigma di pensiero — avverte Boccia — e valutare in chiave economica i provvedime­nti che arrivano dall’Europa. Ma anche dare centralità alla questione industrial­e, grazie alla quale si possono trovare soluzioni anche alle grandi questione politiche. La riduzione del divario tra territori e persone, per esempio, ma anche la riattivazi­one dell’ascensore sociale».

Il forum è stato anche l’occasione per parlare della manovra economica del Governo. «Abbiamo apprezzato il non aumento iva e il fatto di mantenere l’impianto di industria 4.0 — premette Boccia —. Ma alcuni provvedime­nti caricano di tassazione alcuni settori e penalizzan­o prodotti invece che comportame­nti. È il caso delle tasse su plastica, auto aziendali e della sugar tax». E poi c’è la questione dell’evasione, «un atto di concorrenz­a sleale», e della confisca dei beni prima delle sentenze, che gli industrial­i non vedono di buon occhio, dal momento che ci si muove in un mondo «in cui i tempi della giustizia sono rilevanti. Servono buonsenso e certezza di diritto».

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(foto Klotz/Rensi) Sintonia Giudiceand­rea, Boccia e Kempf seduti fianco a fianco. Ieri hanno firmato un documento congiunto sulle priorità per il mondo dell’industria

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