Software libero nelle scuole, il M5s pressa la ministra
BOLZANO Fuss, o non fuss, questo è il dilemma. Probabilmente il principe Amleto avrebbe iniziato così il suo soliloquio se fosse vissuto in Alto Adige ai giorni nostri. Il «Sistema libero per una scuola digitalmente sostenibile» (Fuss) è un sistema open source sviluppato su misura per le scuole di lingua italiana già dal 2005. «Il progetto è in costante evoluzione grazie alla partecipazione di studenti e insegnanti È un programma libero da condizionamenti e facilmente adattabile alle sfide dell’insegnamento in un contesto multilingue» spiega Diego Nicolini consigliere provinciale M5S che ieri ha incontrato la ministra Paola Pisano insieme al «papà del Fuss» Paolo Dongilli. Alla ministra è stata consegnata la petizione on line che chiede alla Provincia di non accantonare il progetto.
In questi 14 anni il progetto Fuss ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale». Tuttavia di recente la Provincia annunciato di non voler più finanziare il Fuss, contrariamente a quanto previsto dal piano triennale in atto, ma di sostituirlo a favore di Windows. Alla base di questo cambio di rotta ci sarebbero le difficoltà sollevate da alcuni prof.
«Questi problemi — dice Nicolini — si presentano con qualunque sistema operativo, poiché dipendono dalle competenze tecniche del personale, che vanno formate e aggiornate. I nuovi programmi sono sviluppati per funzionare su internet, tra qualche anno tutte le applicazioni saranno indipendenti dal sistema operativo».
Per salvare il progetto è stata lanciata una petizione sul sito web Openpetition che ha raccolto più di mille firme. Fino ad oggi Fuss è costato alla Provincia 670.000 Euro, mentre mantenere Windows per lo stesso periodo sarebbe costato circa 2,5 milioni. «Con i soldi risparmiati in licenze è stato possibile formare i tecnici ed il personale su sistemi all’avanguardia. Ed è stato anche possibile finanziare progetti di trilinguismo» insiste Nicolini.
Da palazzo Widmann, l’assessore alla scuola italiana Giuliano Vettorato, ribadisce che, fin dall’inizio del suo incarico, ha preso in esame la questione lanciando un sondaggio i cui risultati saranno presentanti la prossima settimana. «Posso però già anticipare che differiscono in base alla categoria degli intervistati. Ai grillini chiedo: cosa usano a casa, sui loro computer? Fuss? Credo che dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio, visto quanto si impegnano nella difesa del software libero» commenta il vicepresidente della provincia.