Südstern raduna i medici all’estero
BOLZANO «Il progresso tecnico e medico non va avanti da solo. Ha bisogno di esperti motivati, di conoscenze e di scambi, perché solo così possono nascere nuovi saperi». Con queste parole il presidente della Scuola di sanità Claudiana Klaus Eisendle ha inaugurato il «Südstern health and science forum Südtirol» di ieri, che ha radunato un centinaio di altoatesini che lavorano all’estero nel settore della sanità.
Un evento annuale, organizzato insieme a Südstern, la rete degli altoatesini all’estero, attiva in 85 Paesi con 2.800 soci. E dalla quale, nel 2011, è nato «Planet Medizin», un sottogruppo che raccoglie oltre 200 specialisti del settore sanitario.
Fra i temi affrontati ieri quello della ricerca, declinata in svariati ambiti della sanità: dall’assistenza medica, all’ecologia, all’industria. Philipp Moroder, specialista in ortopedia, ha presentato una serie di trattamenti innovativi per i pazienti con instabilità nell’articolazione della spalla: «Con interventi di stabilizzazione miniinvasivi — ha spiegato — è possibile tornare alla normalità, così come grazie al ricorso a programmi di stimolazione muscolari automatizzati». In discussione, poi, il tema della carenza di personale in Alto Adige.
E in serata Törggelen per tutti.