Mezzocorona, rientrate le famiglie
Oggi l’allerta meteo. Mezzocorona, rientrate in casa le quattro famiglie sfollate
Nuova allerta per oggi anche in Trentino, con limite delle precipitazioni che si alzerà attorno a quota 1.500-1.800. Nel frattempo sono rientrate a casa le quattro famiglie evacuate a Mezzocorona dopo una frana: «Uno scoppio pauroso e un grande spavento» racconta una delle inquiline.
TRENTO Non si ferma l’ondata di maltempo che da ormai una settimana sta colpendo tutta la regione. La Protezione civile del Trentino ha lanciato una nuova allerta: per la giornata di oggi sono previste nevicate intense e diffuse su tutto il territorio provinciale. Oltretutto, con il limite delle precipitazioni che si alzerà attorno a quota 1.500-1.800 metri, la combinazione della pioggia battente e del vento forte potrebbe provocare la caduta di alberi e altri smottamenti a quote minori. Nel frattempo, a Mezzocorona, sono rientrate a casa le quattro famiglie evacuate nel pomeriggio di mercoledì dopo una frana.
Oltre ai disagi alla viabilità, la preoccupazione cresce anche sulla possibile interruzione di qualche linea elettrica, in particolare dopo che a inizio settimana circa 15.000 altoatesini sono rimasti senza corrente (in 39.000 sono stati colpiti da disservizi). Questa volta, infatti, la perturbazione sciroccale in arrivo sul territorio provinciale sarà accompagnata anche da venti forti. Non sono esclusi, inoltre, fenomeni temporaleschi di neve, come si è verificato mercoledì scorso nelle valli di Fiemme e di Cembra e sull’altopiano di Pinè. Le correnti e le precipitazioni piovose potrebbero quindi portare al limite il carico di neve sugli alberi, causando nuovi schianti e la caduta di altri rami (in boschi già provati dopo la tempesta Vaia). In correlazione, c’è il fatto che il livello neve si attesterà sopra i 1.500 metri nel settore meridionale, attorno ai 1.600-1.800 metri nei settori occidentali e settentrionali e soltanto nelle valli più strette a nord a circa 1.000 metri. Ma la Protezione civile rassicura: «Le fasce attorno alle rete elettriche più importanti sono state liberate». Sarà invece inevitabile qualche ripercussione sulla circolazione in strada. Mentre in montagna permane il pericolo di valanghe per i nuovi significativi spessori di neve fresca che andranno a sovrapporsi su un manto nevoso non ancora consolidato. A partire da domani poi l’allerta meteo dovrebbe rientrare: fino a lunedì infatti permarranno condizioni variabili con fasi di precipitazioni perlopiù deboli o moderate, nevose soltanto oltre 1.200 metri.
È invece già rientrato l’allarme in località Maso Nuovo a Mezzocorona, dove nel tardo pomeriggio di mercoledì si è staccato un masso enorme da una parete rocciosa nelle vicinanze di quattro abitazioni. Precipitando sulla base della parete, il blocco si è frantumato in ulteriori pezzi di pietra, originando un boato spaventoso e danneggiando il tetto di un edificio. «Quando ho aperto la finestra della cucina ho iniziato a sentire qualche sassolino che veniva giù — racconta Camilla Marchi, una delle inquiline della casa danneggiata —. Poi pian pianino sono venuti giù sempre più pezzi fino a quando a un certo punto ho sentito uno scoppio pauroso e ha franato tutto. Lo spavento è stato grande». Sin dalle prime ore i vigili del fuoco del posto avevano fatto evacuare tutte le case, mettendo in sicurezza l’area. Nella notte sette persone erano state ospitate nella caserma dei pompieri, mentre gli altri dieci inquilini avevano trovato un appoggio temporaneo da alcuni parenti.
Nella prima mattina di ieri poi il gruppo Sapr del corpo permanente dei vigili del Fuoco di Trento, assieme ad un geologo, ha svolto i rilievi in zona con l’utilizzo dei droni. Qualche ora dopo il perito competente ha dichiarato che non c’erano più le condizioni per lo stato di calamità e tutte e quattro le famiglie sono rientrate nelle loro abitazioni. «A gennaio si era già verificata una frana nello stesso punto e ci avevano detto che non eravamo a rischio — ha spiegato la signora Marchi —. Ma ho continuato sempre a sentire piccoli sassi venire giù». La situazione della parete rocciosa resta delicata in particolare in due punti, motivo per cui è stato disposto un intervento urgente, ma non prima del prossimo mese.