Lub, le nuove facoltà non decollano
Ateneo, pochi iscritti. Il rettore Lugli: «Bisogna lavorare per attrarre talenti»
È stato inaugurato ieri il nuovo anno accademico di Unibz. La cerimonia è stata l’occasione, per il rettore Lugli, di trarre il bilancio del suo mandato: «Bene la messa in rete di università, imprese ed enti di ricerca — ha detto —. Ma bisogna lavorare per attrarre talenti. I nuovi corsi di laurea in Ingegneria del legno e il doppio percorso in Automazione faticano a raggiungere il numero minimo di iscritti». E rilancia l’allarme sulla mancanza di alloggi.
BOLZANO Sulle note dell’Inno alla Gioia di Schiller, suonate da un quartetto di archi, i rappresentanti di ateneo con indosso la toga sono entrati in aula magna in fila indiana. A chiuderla il rettore Paolo Lugli che, nel suo discorso di inaugurazione del nuovo anno accademico, ha snocciolato un lungo elenco di traguardi, raggiunti e mancati, dall’inizio del suo mandato. «Fra i miei obiettivi c’è sempre stata la creazione di una rete tra università, imprese e istituti di ricerca — ha detto—. Che in parte è riuscita, per esempio con la creazione del master in Food sciences for innovation and authenticity e della laurea magistrale in Accounting e finanza. E in parte no. Gli iscritti alla laurea professionalizzante in Ingegneria del legno sono ai limiti della sostenibilità economica. E per il percorso di studi duale in Automazione arriviamo a stento al numero minimo di 15 studenti-lavoratori».
Lugli ha sempre parlato chiaro, e anche ieri non ha approfittato della cerimonia per adagiarsi sugli allori (cosa che gli avrebbe anche permesso di fare il posizionamento di Unibz al primo posto della classifica Censis fra le università non statali con meno di 5 mila studenti). «Mi avvicino alla fine del mandato, ed è giunto il momento di trarre un bilancio — ha premesso —. Abbiamo lavorato molto alla creazione di piattaforme su temi d’attualità con Provincia e Comune, così come sul tema della digitalizzazione, anche a livello di amministrazione. Ma c’è ancora da fare per attrarre talenti». Il numero di iscritti, ha spiegato, «è stabile a quota 4 mila. Siamo convinti che ci verrà in aiuto la nuova facoltà di Ingegneria al Noi Techpark. Ma bisogna risolvere il problema della mancanza di alloggi che affligge studenti e lavoratori. Questa situazione deve cambiare».
Ma la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico è stata anche un momento di festa, con il sindaco Renzo Caramaschi che ha augurato agli studenti «di approfittare di questo periodo di formazione, che ricorderete come il più importante della vostra vita. Di studiare, di far fatica e di mantenere la curiosità che vi anima fino all’ultimo respiro». L’assessore alla cultura italiana Giuliano Vettorato, ripercorrendo la storia dell’ateneo, iniziata nel 1997, ha sottolineato come «gli importanti riconoscimenti nelle classifiche nazionali e internazionali non siano un miracolo ma il frutto di un lungo lavoro. Nel quale il trilinguismo spicca come valore aggiunto». Hanno preso la parola anche Gabriele Scalise ed Eleonora Pizzini, rappresentanti degli studenti, che hanno sottolineato l’importanza di raccogliere «la sfida del creare valore nella nostra comunità, legata a doppio filo al tema dell’istruzione. C’è un bisogno di cultura comune che deve partire dal basso, per inserirsi e rinnovare il dialogo pubblico».
Fra gli ospiti della cerimonia, inaugurata dalla presidente di ateneo Ulrike Tappeiner, anche il presidente onorario Luis Durnwalder, il rettore dell’università di Trento Paolo Collini, il prefetto Vito Cusumano, il questore Enzo Giuseppe Mangini e l’ex ministro dell’istruzione del governo Letta Maria Chiara Carrozza che ha invitato Unibz «a investire nel settore dell’ingegneria biomedica e dell’intelligenza artificiale, settori chiave per il futuro insieme all’interdisciplinarità».