Corriere dell'Alto Adige

Furbetti della residenza, intesa Provincia- Finanza Banca dati sotto la lente

- D. R.

Scende in campo anche la guardia di finanza in sinergia con la Provincia contro i furbetti della residenza. Un problema evidenziat­o con forza dagli stessi Comuni che hanno dichiarato «guerra» ai falsi residenti. «Stiamo lavorando con la Provincia, metteranno a disposizio­ne le loro banche dati per individuar­e queste seconde case», spiega il generale Ivano Maccani, comandante regionale della guardia di finanza.

L’idea è quella di unire le forze per combattere un fenomeno antico, presente da anni in Trentino e che sta mettendo in difficoltà i Comuni. I controlli da parte delle amministra­zioni comunali ci sono, ma il personale è poco e quindi non è sempre facile effettuare verifiche puntuali, come ha spiegato il sindaco di Folgaria Michael Rech.

La legge Gilmozzi del 2005 aveva come obiettivo proprio quello di arginare il problema ed evitare lo spopolamen­to dei centri montani e turistici almeno per quanto riguarda le nuove costruzion­i. Ma il turista non acquista solo il nuovo. Il modus operandi è sempre lo stesso: dopo l’acquisto della casa i turisti chiedono la residenza come principale abitazione. Scelgono quasi sempre il periodo di luglio, quindi le vacanze, così trascorron­o i 40 giorni previsti dalla legge per le verifiche e il gioco è fatto. Peccato che sulla carta è la prima casa, ma in realtà vivono a Roma, Milano, in Veneto o in Emilia Romagna. I controlli possono essere fatti solo a posteriori, difficile giocare d’anticipo. I controlli la guardia di finanza li ha sempre fatti, ma ora avrà in mano qualche carta in più. «Per poter svolgere, come abbiamo fatto per gli affitti in nero, un’attività di intelligen­ce abbiamo in cantiere, e in fase di approvazio­ne, un protocollo con la Provincia — continua Maccani — che ci metterà a disposizio­ne le banche dati e le imposte che i proprietar­i di queste seconde case dovrebbero pagare e così incrociand­o i nostri dati con i loro individuer­emo potenziali evasori».

Il progetto Maccani: «Abbiamo in cantiere un protocollo, incrocerem­o i nostri elementi con quelli provincial­i per individuar­e potenziali evasori»

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