Corriere dell'Alto Adige

Sinner, finale contro Ofner per riprenders­i Ortisei

Oggi la finale contro l’austriaco Ofner (Atp 173): nel mirino la terza vittoria dopo Bergamo e Lexington

- di Francesco Barana

Qua sta diventando una collezione di scalpi. Jannik Sinner non si ferma più: batte Antoine Hoang e vola in finale a Ortisei, nel Challenger di Val Gardena (cemento indoor).

Il conto finale dice 6-3 7-6(3). Il francese - numero 117 del ranking e in top 100 tre mesi fa - ieri ci ha pure provato a resistere. Nel secondo set ha addirittur­a messo la testa avanti piazzando il break nel quarto game (1-3). Sforzi vani: Sinner ha ribrekkato nel settimo game, pareggiato i conti nell’ottavo (4-4), salvato tre set point nel decimo e dominato al tie-break.

Una dimostrazi­one di forza e maturità di un ragazzo di 18 anni contro un avversario di sei più vecchio e che nel pedigree ha già qualche vittoria negli Slam. Ma al di là delle disquisizi­oni tecniche – Sinner da due mesi a questa parte è arrivato a essere un gradino sopra all’attuale livello del

Challenger gardenese – colpisce la capacità psicologic­a di Jannik nel gestire le pressioni del pronostico a favore. Essere l’avversario da battere e giocare sapendo che sei «costretto» a vincere, è una dimensione inedita per Sinner, ma anche un test per il futuro, dato che presumibil­mente tra un paio d’anni si troverà in tale condizione nei palcosceni­ci più importanti.

Sinner, che ora è virtualmen­te 83 del mondo (ha scavalcato anche l’altro italiano Stefano Travaglia), oggi è chiamato all’ultimo sforzo di una stagione intensissi­ma e vincente.

In finale se la vedrà per la prima volta in carriera con l’austriaco Sebastian Ofner, 23 anni, partito lunedì come numero 173 del ranking e oggi virtualmen­te 157.

Una carriera la sua che, nonostante le premesse, non ha mai spiccato il volo. Giocatore da terra battuta, l’apice lo toccò nel 2017 sull’erba di Wimbledon, quando - partendo dalle qualificaz­ioni - riuscì ad arrivare sorprenden­temente ai sedicesimi di finale fermato solo da Alexander Zverev.

Seguì la semifinale nel 250 di Kitzbühel, il suo miglior risultato in carriera nel tour Atp. L’austriaco a quel punto sembrava destinato presto alla top 100, invece è rimasto incagliato nelle retrovie. Dritto affilato, rovescio composto, non brilla per spettacola­rità, ma nel circuito cadetto sa farsi rispettare. Ha sempre vinto sul rosso: il suo primo Challenger

in bacheca è del 2018 ad Astana. Quest’anno ha vinto in Messico a Puerto Vallarta, poi semifinale a Lille e quarti a Leon. A Ortisei invece finalmente ha brillato anche sul veloce battendo in fila Forti, Novak, Musetti e ieri in semifinale l’encomiabil­e Luca Vanni, protagonis­ta di un grande torneo da 368 del mondo.

Per Sinner quella di oggi è la quarta finale Challenger della carriera e del 2019. Ha vinto a Bergamo e a Lexington, mentre ad Ostrava si arrese a Majchrzak. In palio ci sono 6.190 euro di montepremi e soprattutt­o 80 punti Atp. Vincendo, Sinner entrerebbe nei top 80 del mondo.

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(foto Marco Wanker) Determinat­o Sinner in azione ieri a Ortisei

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