Nuovo contratto per i provinciali «Passi avanti»
Indennità, c’è la bozza. L’obiettivo: prima firma entro il mese
C’è uno sprazzo di sereno al tavolo di trattative per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. Nella bozza di quello nuovo compaiono quelle che per i sindacati sono «le prime misure concrete»: un aumento dell’Ipca legato al costo della vita nazionale e indennità per il bilinguismo.
BOLZANO Mentre il meteo dell’Alto Adige è cupo, nelle stanze della Provincia il cielo sopra il rinnovo del contratto per circa 49mila dipendenti pubblici, per la prima volta, fa vedere concreti sprazzi di sole. Posizioni più vicine tra Palazzo Widmann e sindacati anche grazie alla presentazione, dopo mesi di braccio di ferro, di una bozza scritta. «È un passo importante — commenta Ulli Bauerhofer della Funzione pubblica Cgil — perché, finalmente, discutiamo non solo di cose teoriche, ma con numeri alla mano».
Cosa dice la bozza del nuovo contratto? Per primo c’è la conferma che l’aumento dell’Ipca (indice dei prezzi al consumo, ndr) non sarà legato al costo della vita dell’Alto Adige, ma a quello nazionale. Si tratta dello 3% e non del 4,8%, che sarà suddiviso in tre anni: lo 0,9% sarà pagato entro quest’anno. L’un per cento nel 2020 e l’1,1% nel 2021.
Per quanto concerne il «bonus» bilinguismo, proposto dalla Provincia per riequilibrare l’1,8% perso con l’indice Ipca, ma che aveva fatto storcere il naso ai sindacati perché non riguardava tutti i lavoratori, la bozza di contratto prevede due indennità. La prima, appunto di bilinguismo, che andrà da un minimo di 50 a un massimo di 86 euro in base al «patentino» in possesso. La seconda, un’indennità professionale per le insegnanti delle scuole d’infanzia e della formazione, sarà di 93 euro proprio per le insegnanti e 83 per le collaboratrici pedagogiche. Il premio di produttività, infine, il cui aumento non è stato ancora definito, sarà erogato entro marzo.
L’entrata in vigore di queste misure è prevista per il mese successivo alla firma, che la Provincia vorrebbe nel giro di una settimana. C’è fretta perché, è stato spiegato nel corso della riunione, i fondi a disposizione per l’anno in corso non potrebbero più essere utilizzati, ed essere nuovamente disponibile solo ad agosto, nel bilancio del 2020. I sindacati vogliono, comunque, consultare i propri iscritti e preannunciano di fare assemblee. Resta aperta la questione del premio di produttività per il 2020-21. «Ci sarebbero a disposizione circa 49 milioni di euro — sottolinea Gianluca Moggio del sindacato Gs —, in quanto con questi aumenti verrebbero spesi circa 125 milioni del 175 a disposizione. Siamo, comunque, fiduciosi». Ottimismo condiviso dal caporipartizione provinciale (settore personale) Albrecht Matzneller: «Siamo a buon punto».