Presidio dei migranti in questura «Permessi, serve una sala d’attesa»
Code al freddo per i permessi di soggiorno. La replica: valutiamo
BOLZANO Una sala d’attesa a norma per tutte le persone che si recano in questura: è questa la richiesta avanzata ieri nel corso di un presidio organizzato davanti alla questura di Bolzano. «Sollecitiamo una sala d’aspetto al riparo dal freddo» o «Diritti e rispetto per tutti» si legge dai cartelli dei manifestanti.
La sala d’aspetto alla questura di Bolzano sembra essere molto piccola, in grado di contenere non più di una ventina di persone, facendo restare gli altri fuori al freddo. Fra queste ci sarebbero, ogni giorno, anche donne in gravidanza, bambini e anziani. «È una situazione difficile per gli utenti. Vogliamo attirare l’attenzione sul problema» spiega l’organizzatore del presidio, il delegato sindacale Uil, Papadam Diop. «Una sala d’attesa sarebbe utile per i moltissimi stranieri che ogni giorno sono in coda davanti al cancello della questura, e migliorerebbe il lavoro per gli agenti della polizia». Le attese sembrano essere lunghe, e giornalmente la coda arriva quindi ad essere composta da circa 50-100 persone: «Il problema è che le persone arrivano con lo stesso orario di appuntamento, ma la metà deve restare fuori perché non c’è abbastanza spazio — commenta Diop — Lasciare le persone fuori al freddo non è l’ideale».
E non sarebbe nemmeno un problema spostare l’ufficio immigrazione: «Magari si potrebbe anche spostare l’ufficio perché non deve essere per forza qui — conclude Diop — Basta affrontare il problema e si troveranno sicuramente delle soluzioni». Giuseppe Pelella, segretario generale Uil chiede un canale di dialogo tra le istituzioni: «Io non conosco i problemi strutturali che ha la questura, ma se c’è la volontà si può fare
Diop Urge trovare una soluzione. Si potrebbe spostare l’ufficio
Pelella (Uil) Trovo ingiusto fare attendere la gente all’aperto
tutto. Auspichiamo a un incontro tra Questura e Comune per cercare una soluzione perché non è un bello spettacolo vedere la gente che aspetta fuori d’inverno. Cercheremo di parlare con il questore e con le istituzioni cittadine. Ricordiamo che quelli che fanno la fila davanti alla questura saranno i nuovi cittadini». Anche Diallo Mamadou Saliou, vicepresidente della Consulta Immigrati sembra essere preoccupato per la situazione: «Il nostro è un appello per risolvere il problema. Fa parte del nostro percorso d’integrazione perché siamo in fase di accettazione e di rinnovo dei nostri documenti». Il presidio verrà ripetuto il prossimo mese.
Intanto fonti della questura precisano: «In passato sono già state fatte delle migliorie a vantaggio dell’utenza, ma si può valutare se adottare ulteriori soluzioni, per offrire ad esempio un ripario dalle intemperie».