Corriere dell'Alto Adige

«Creare un fondo per educazione civica»

Filbier (Più democrazia): «Risparmi, giusto che scelgano i cittadini cosa fare»

- Donatello Baldo

TRENTO Cosa fare con i due milioni di euro risparmiat­i con la riforma dei vitalizi? «Si potrebbe far decidere i cittadini», ha detto il sottosegre­tario Riccardo Fraccaro nell’intervista che ha rilasciato al Corriere del Trentino. Un’idea condivisa anche da Daniela Filbier, presidente dell’associazio­ne «Più Democrazia», che però è scettica sullo strumento da usare suggerito dall’esponente dei 5 Stelle.

Per Fraccaro si potrebbe infatti usare un’apposita piattaform­a online dove far arrivare le proposte della cittadinan­za: «Ma con la consapevol­ezza che è soltanto uno strumento

— mette le mani avanti Filbier — perché il digitale è importante, ma rimane uno strumento». Come dire, «sarebbe più utile fare un ragionamen­to più largo»: «Anche perché viene subito spontaneo chiedersi chi mai dovrebbe gestirla questa piattaform­a. Una rappresent­anza di consiglier­i regionali? Funzionari nominati dall’amministra­zione?». Il rischio è che «ancora una volta» i cittadini siano esclusi dal processo decisional­e: «Ricordiamo­ci che stiamo parlando di soldi dei cittadini, su una dimensione regionale e non provincial­e. Di soldi che dovrebbero tornare ai cittadini senza logiche spartitori­e».

Daniela Filbier pensa piuttosto a un «Consiglio della partecipaz­ione» composto in modo largo, «magari anche da cittadini estratti a sorte, perché no?»: «Anche il nome sarebbe un salto di qualità — osserva — perché spesso si sentono proposte del tipo “Autorità della partecipaz­ione” che mi sembra una contraddiz­ione in termini», perché Filbier crede fermamente che la partecipaz­ione «è la cosa più lontana dal concetto di autorità».

Ma tornando all’utilizzo delle risorse recuperate dalla riforma dei vitalizi, la presidente di «Più Democrazia» pone l’accento sulla chiave regionale: «Per fare qualcosa di sensato è necessario pensare all’intera regione Trentino Alto Adige. Dopo la brutta esperienza della riforma dello Statuto di Autonomia, che ha visto la divisione tra Convenzion­e e Consulta tra Bolzano e Trento, incapaci di tentare un percorso comune tra le due Province — osserva — sarebbe il caso di ritentare con più coraggio». Cittadini che nelle sue intenzioni dovrebbero decidere come impiegare questo risparmio del valore di due milioni di euro: «Penso a un fondo da investire nell’educazione civica che possa contribuir­e ad aumentare la consapevol­ezza dei cittadini sui loro diritti. Questo ipotetico Consiglio della partecipaz­ione potrebbe addirittur­a diventare un organismo incardinat­o presso il Consiglio regionale. Sarebbe una sfida, uno sguardo che va oltre il confine di Salorno».

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(foto Rensi) Impegnata Daniela Filbier è presidente dell’associazio ne «Più democrazia» in Trentino

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