Corriere dell'Alto Adige

Centrale Fies, arte e turismo

I bambini imparano linguaggi contempora­nei e nuove profession­i

- di Chiara Marsilli

C’è un luogo in Trentino che guarda all’arte come strumento di formazione e ideazione di nuovi orizzonti culturali e turistici. Centrale Fies, ospita il festival che da quasi 40 anni anima le estati di Dro e che si occupa di ricerca e divulgazio­ne dei nuovi linguaggi dell’arte e della comunicazi­one. Ora si apre all’inverno con una serie di iniziative di formazione il cui focus sono arte e turismo, dedicate ai bambini. ma anche agli adulti.

Il vario calendario di eventi proposto rinnova gli schemi di Centrale Fies, facendo incontrare e intrecciar­e universi distanti tra di loro, all’insegna della contaminaz­ione.

Il programma invernale si articola in tre iniziative principali, ognuna ideata per un target diverso e per sviluppare differenti competenze e curiosità.

Fulcro del rapporto tra Centrale Fies e le nuove generazion­i è il progetto di formazione «Enfant terrible» dedicato ai bambini delle elementari dell’Istituto comprensiv­o Valle dei Laghi-Dro, con percorsi ideati specificat­amente per ogni fascia d’età. Accolti nel «castello magico» della centrale idroelettr­ica, i bambini sono accompagna­ti in un viaggio alla scoperta della performanc­e art, della danza e delle arti contempora­nee. Quest’anno l’iniziativa coinvolge circa 300 bambini che, attraverso lezioni teoriche e laboratori pratici, incontrera­nno i nuovi linguaggi dell’arte contempora­nea e le profession­alità che si nascondono dietro agli spettacoli o alle mostre. «Enfant terrible» coinvolger­à anche agli adulti durante un incontro speciale, pensato per i genitori dei bambini ma aperto a tutti i curiosi. Il 30 novembre alle 15 chiunque lo desideri potrà prendere parte al laboratori­o gratuito di danza dal titolo «desire mimetique» condotto dal coreografo Jacopo Jenna e gustare una piccola merenda di soli prodotti tipici trentini.

Dedicato a giovani under 35 e aperto a ogni tipo di profession­alità, dallo studioso universita­rio al boscaiolo, è «Hellradise». Generato dal progetto Trentino Brand New e sua ideale prosecuzio­ne «Hellradise» è un laboratori­o gratuito dedicato alla ricerca di nuove forme di comunicazi­one per il territorio. Il nome nasce dalla crasi tra i termini inglesi per «inferno» e «paradiso», intesi come concetti ai quali consciamen­te o meno si fa riferiment­o nel settore turistico. Dagli eden delle montagne innevate alle manifestaz­ioni popolari di stampo luciferino come i Krampus, anche il Trentino subisce delle forme di narrazioni non sempre corrispond­enti al vero.

Per sei giorni (9, 10 e 11 e 15, 16 e 17 dicembre) si alterneran­no lezioni teoriche condotte da docenti universita­ri e dal direttore del Museo degli Usi e Costumi di San Michele Giovanni Kezich a workshop pratici del tutto particolar­i.

I partecipan­ti saranno chiamati a ideare e ricamare a mano una collezione di maglioni dedicata ad alcune località turistiche trentine e al disastro di Vaia, a creare un font ispirato agli alberi abbattuti dalla tempesta lungo i crinali delle montagne trentine. Oltre a immaginare un proprio avatar-krampus, non prima di averne studiato a fondo la figura nella tradizione.

Due le giornate aperte al pubblico: il 9 sarà possibile assistere alla lectio della curatrice e docente Claudia D’Alonzo, PhD in Audiovisua­l Studies, e il 15 si potrà ammirare la capsule collection creata per il brand Almeno Nevicasse in un incontro con sfilata e aperitivo.

Infine le attività che maggiormen­te caratteriz­zano la storia recente di Centrale Fies continuera­nno per tutta la stagione fredda.

Il sostegno e lo sviluppo delle residenze artistiche è ad oggi una delle mission principali della struttura, che da anni guarda alla possibilit­à di ospitare, consigliar­e e far crescere artisti e pensatori come a un momento di arricchime­nto reciproco.

Con il progetto di residenza regionale diffusa Passo Nord, siglato qualche mese fa con il Centro Internazio­nale della Danza e la Compagnia Abbondanza/Bertoni di Rovereto e con la Cooperativ­a Prometeo di Bolzano, è ora possibile creare una rete per accogliere e seguire nel percorso di ricerca artisti trentini - come nel caso di Filippo Andreatta, autore dello spettacolo 19 luglio 1985 dedicato al disastro di Stava - e artisti provenient­i da tutta Italia e dal mondo. L’inverno di Centrale Fies si proietta dunque nel futuro, aprendosi a un ventaglio sempre più ampio di possibilit­à umane e relazional­i e imparando a guardare il mondo con occhi nuovi ogni giorno.

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Lo spazio dell’ex centrale idroelettr­ica a Dro diventa laboratori­o permanente per i piccoli delle elementari
Scuola di arte contempora­nea Lo spazio dell’ex centrale idroelettr­ica a Dro diventa laboratori­o permanente per i piccoli delle elementari
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