Corriere dell'Alto Adige

Maxi-carosello dolomitico: i gestori sperano, no del Cai

Comelico-Sesto e Cortina-Arabba-Corvara: Zaia spinge, l’Alto Adige si divide

- Aldo De Pellegrin

Avvicinare il Veneto e l’Alto Adige con collegamen­ti tra piste da sci e impianti di risalita, anche in vista dell’appuntamen­to olimpico 2026. È questo, in sintesi, il progetto veneto per i nuovi «caroselli» che suscitano reazioni variegate in Alto Adige. Entusiasti i gestori, mentre il Cai parla di «pura follia».

BOLZANO Gestori a favore, Cai e ambientali­sti critici: i nuovi «caroselli» promossi dal Veneto suscitano reazioni variegate in Alto Adige.

Luca Zaia, governator­e del Veneto, ha mantenuto la promessa fatta giusto un mese fa, non appena il Ministero per i Beni culturali e il turismo ha detto il suo no a nuove infrastrut­ture sciistiche fra Padola e Sesto Pusteria, imponendo anche contro la richiesta popolare la tutela più severa del Comelico e della Val d’Ansiei: contro tali vincoli, la Regione Veneto ha infatti già proposto ricorso al Tar del Lazio mentre lo stesso Zaia ha addirittur­a rilanciato, avallando con l’intera Giunta veneta gli studi di fattibilit­à del consorzio Dolomiti Rete che guarda senza mezzi termini all’appuntamen­to olimpico 2026 per progettare l’avviciname­nto «sci ai piedi» dell’intera pianura veneta ai caroselli sciistici di Dolomiti Superski. In sintesi, Dolomiti Rete punta a raggiunger­e con impianti e piste l’area Cinque Torri da Cortina e da Passo Giau per poi arrivare ad Arabba ed al Cherz da una parte ed al Civetta ed Arabba dall’altra. Un «gomitolo» che, all’altro capo del filo, arriverebb­e fino all’Alta Badia.

Andy Varallo, vicepresid­ente di Dolomiti Superski e preria». sidente di Grandi Funivie Alta Badia incrocia le dita: «Noi di Dolomiti Superski e quindi anche in Alta Badia, accogliamo a braccia aperte i progetti di movimentaz­ione degli sciatori “sci ai piedi” perché sappiamo che è ciò che chiedono, purché siano supportati da adeguati spazi sciabili. Il collegamen­to Cortina-Cinque Torri dovrebbe già diventare realtà per i Mondiali cortinesi del 2020/21, per disporre di adeguate piste di allenament­o per gli atleti, mentre le altre interconne­ssioni faranno fare un salto qualitativ­o all’intera offerta, togliendo al tempo stesso traffico dalla rete viaAnche Oscar Alfreider, presidente dell’unificata Apt Alta Badia vede di buon occhio i progetti veneti: «Avere più spazi da offrire, aprendo l’Alta Badia, il Sella Ronda ed il Giro della Grande Guerra a nuovi sciatori non può che farci piacere. Inoltre, togliere l’incubo degli skibus dagli spostament­i può fare solo bene, anche all’ambiente. Non dobbiamo comunque sottovalut­are l’aspetto delle piste: anch’esse devono essere adeguate alle nuove necessità visto che già ora, in alcune località, sono ai limiti della capienza e forse anche oltre».

Carlo Alberto Zanella, vicepresid­ente del Cai altoatesin­o, non la vede così: «È pura follia — sbotta —, Un’idea che spaventa e con la quale dovremo fare i conti, anche sul piano della tutela Unesco. Vogliono usare i soldi del fondo per i comuni limitrofi del Trentino Alto Adige mentre ad un anno di distanza, chi gira per il Veneto ed il Cadore, non vede progressi dopo i disastri di Vaia. Prima di ipotecare il futuro in questo senso, consiglier­ei di investire quei fondi nel ripulire e ripristina­re il territorio montano, che proprio in Veneto ed in Cadore esibisce tuttora una dolorosiss­ima devastazio­ne».

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 ??  ?? Carosello Sopra, impianti sulle cime di Sesto. Sotto, dialogo «interregio­nale» Zaia-Kompatsche­r
Carosello Sopra, impianti sulle cime di Sesto. Sotto, dialogo «interregio­nale» Zaia-Kompatsche­r
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