Leitner: smart working per chi ha i figli a casa
Nel mondo Leitner lo smart working è realtà. Da venerdì, infatti, i dipendenti delle aziende che fanno parte del gruppo (Leitner, Prinoth, Demaclenko) con figli di età inferiore ai 14 anni, possono chiedere di lavorare da casa. Una scelta, fa sapere Maurizio Todesco, «non legata direttamente all’emergenza coronavirus, ma alla conciliazione lavorofamiglia».
Da giovedì (e fino a metà mese), infatti, tutte le scuole sono chiuse per effetto dell’ordinanza emanata dal governo Conte. «E l’azienda vuole venie incontro alle esigenze dei dipendenti, nei limiti del possibile — riprende Todesco —. Abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti necessari a consentire ai nostri collaboratori di lavorare da casa, ma per un’azienda manifatturiera come la nostra, lo smart working risulta impossibile da attivare per il personale impiegato nel settore produttivo (circa 400 dei 1.000 dipendenti totali, ndr) e che costituisce il nostro core business. Chiaramente, siamo impegnati al massimo per tutelarli in ogni modo».
A partire dalla chiusura della mensa aziendale, a Vipiteno, a tutto il personale non impiegato nella produzione, e alla scelta di farli accedere scaglionati, in modo da mantenere le giuste distanze di sicurezza previste per contenere il rischio contagio.
Va detto, puntualizza Todesco, «che lo smart working non è previsto né disposto in maniera organica. Lo utilizza, temporaneamente, chi si ammala. Ma ci stiamo preparando, in vista di ogni eventualità».