La resa di albergatori e impiantisti «Stagione finita, ci fermiamo qui»
Kompatscher: faremo tutto il possibile per mitigare le conseguenze di questa scelta Achammer: domande di disoccupazione, no alle code
«Chiudiamo funivie e alberghi». La decisione era stata presa ieri mattina dagli operatori turistici altoatesini, quindi ancora prima del decreto Conte.
Il coronavirus ferma in anticipo la stagione sciistica in tutta la regione: da oggi impianti di risalita fermi, e quindi stagione finita, e alberghi chiusi fino al 3 aprile. In Trentino la decisione è stata presa dalla giunta provinciale ieri mattina.
In Alto Adige invece la decisione è stata presa, di comune accordo, dagli operatori turistici ieri mattina, quindi prima che il premier Conte annunciasse poi in serata le nuove misure restrittive valide in tutta Italia, ed in base alle quali la chiusura degli impianti ci sarebbe stata comunque. «Questa chiusura anticipata della stagione sciistica, e del turismo invernale, è un sacrificio necessario: meglio chiudere ora piuttosto che non fare nulla, rischiando che la situazione peggiori». Manfred Pinzger, presidente dell’associazione di albergatori e pubblici esercenti altoatesini Hgv, ha annunciato ieri una decisione senza precedenti: consigliare a tutti gli albergatori altoatesini di chiudere le strutture e sospendere l’attività, fino al 3 aprile, per cercare di arginare la diffusione del coronavirus. «Si tratta di una raccomandazione, non di un obbligo» ha precisato Pinzger. «È stata una decisione difficile e sofferta. I recenti provvedimenti imposti dal governo suggeriscono questa scelta per la tutela dei nostri cittadini, dei nostri ospiti e dei nostri collaboratori» ha aggiunto il presidente degli albergatori. «Difficile dire ora quale sarà il danno economico, ma sarà notevole. Oggi accederemo alla Cassa turistica, cioè a un fondo di solidarietà, prelevando un milione di euro per far fronte alle prime necessità». La decisione di chiudere è stata presa d’intesa con quella dei gestori degli impianti funiviari, che da domani fermeranno tutti gli impianti di risalita: «Poteva essere una delle migliori stagioni degli ultimi anni, ma di fronte a questa epidemia dobbiamo fermarci» ha spiegato ieri Sandro Lazzari, presidente del Superski Dolomiti, che ha partecipato all’affollata conferenza stampa (quasi oltre il limite delle misure precauzionali) organizzata all’hotel Laurin per illustrare la decisione di fermare anticipatamente la stagione. Da oggi tutti gli impianti del Dolomiti Superski si fermeranno, quindi con largo anticipo rispetto alla chiusura prevista per Pasqua, il 12 aprile.
Anche l’altro grande consorzio altoatesino, l’Ortler Ski Arena ha annunciato che fermerà gli impianti. In questo caso, ad esempio sul ghiacciaio della Val Senales, la stagione avrebbe potuto durare ancora due mesi. A dare l’annuncio della chiusura di alberghi e funivie, assieme a Pinzger e Lazzari, sono stati anche il presidente del Bauernbund, e quindi degli agriturismi, Leo Tiefenthaler, la presidente dell’Associazione affittacamere Esther Mutschlechner-Seeber, e del presidente degli Esercenti funiviari dell’Alto Adige, Helmuth Sartori, alla presenza degli esponenti della giunta provinciale: il presidente Arno
Pinzger (Hgv): «Preleviamo subito un milione di euro dalla Cassa turistica»
Kompatscher e l’assessore alla Protezione civile Arnold Schuler hanno accolto la decisione come un «segnale di grande responsabilità».
Il presidente Kompatscher ha osservato: «Limitare la diffusione del contagio è ora prioritario. La decisione di anticipare la chiusura della stagione invernale è in linea con il livello di qualità dell’offerta turistica altoatesina, che si pone sempre l’obiettivo di mettere al centro il benessere e la salute dell’ospite». Il presidente Kompatscher ha spiegato che ci sarà di tutto l’appoggio possibile da parte della giunta provinciale: «La politica valuta tutte le opzioni per mitigare le conseguenze di questa scelta». Al riguardo, nel pomeriggio, l’assessore provinciale al lavoro Philipp Achammer, assieme al direttore della Ripartizione provinciale lavoro Stefan Luther, hanno spiegato che, da domani, gli sportelli per le domande di sussidio di disoccupazione e delle conferme dello stato di disoccupazione saranno accessibili solo su prenotazione: «Con la chiusura in blocco degli alberghi, rischiamo di trovarci migliaia di dipendenti stagionali in coda davanti ai patronati e agli uffici provinciali per chiedere l’indennità di disoccupazione Naspi. Invitiamo gli interessati a telefonare e prendere appuntamento, perché non saranno altrimenti accettati negli uffici, anche per tutelare la salute dei nostri impiegati. Inoltre — spiega Achammer — abbiamo chiesto una proroga al ministero per presentare le domande».
La chiusura degli alberghi, comunque, non sarà seguita subito da tutti. «Io terrò comunque aperto, perché siamo in città e credo che sarebbe sbagliato chiudere» spiega ad esempio il titolare dello stesso Laurin, Franz Staffler. «Io invece chiederò ai miei pochi clienti rimasti, una ventina, se vogliono andarsene o se preferiscono restare» afferma il consigliere provinciale Helmut Tauber, proprietario di un albergo a Velturno.