«Sto lottando contro il virus e vi prego: seguite le regole»
Il paziente di Caldaro ha scelto di non nascondersi: «Ci si lamenta per l’economia bloccata? Salute prioritaria» Il coraggio del musicista Joe Morandell: «La mia foto sui social per aiutarvi a capire»
BOLZANO «Prendete sul serio il Coronavirus!». L’accorato appello arriva direttamente dal reparto malattie infettive dell’ospedale di Bolzano e, a renderlo ancora più forte e drammatico, è la foto da un letto del San Maurizio con tanto di mascherina e tubi dell’ossigeno. Il post, pubblicato ieri sul proprio profilo Facebook, è di Joe Morandell, noto musicista di Caldaro. Artisticamente conosciuto come «Power Joe», Morandell ha deciso di rendere pubblica la sua positività al Covid19 e di farne strumento di persuasione ad avere comportamenti responsabili. «Visto che adesso è ufficiale — esordisce il musicista — vorrei divi qualcosa via Facebook. Attenetevi alle regole, mantenete la distanza e per favore prendete sul serio il Coronavirus». L’uomo, che nella foto allegata al post di mostra attaccato ad una macchina per la respirazione, racconta: «Da sabato sono nel reparto infezioni con la polmonite,
MERANO Nello scorso fine settimana si è diffusa la notizia (confermata da più fonti, ma tuttora non ufficiale) secondo cui l’ospedale Tappeiner di Merano si appresta a diventare il polo altoatesino dove verranno fatti confluire i malati di Covid-19. Sabato i pazienti della terapia intensiva sono stati trasferiti con elicottero in altre strutture ed è stato ricoverato il primo paziente infetto da corona virus.
In questa situazione, secondo un comunicato diramato ieri dall’Obmann dei Freiheitlichen Andreas Leiter Reber, vi sarebbe una carenza di dispositivi di protezione per il personale medico e paramedico del Tappeiner che lo mette a repentaglio. Troppo poche in particolare le mascherine che avrebbero bisogno di essere sostituite ogni sei ore. «Nella notte dopo i primi ricoveri — scrive Leiter Reber — ce n’erano a disposizione solo 60 e il personale indossava l’usuale camice e non una protezione integrale. Coloro che lavorano con i pazienti infetti — continua Leiter Reber — devono essere particolarmente protetti escludendo ogni possibile rischio. È un fatto grave e non può rimanere senza conseguenze per i responsabili politici e della sanità pubblica».
«Dubito fortemente — è la replica di Pierpalo Bertoli direttore sanitario dell’Asl — che il personale a contatto con questi pazienti fosse sprovvisto delle protezioni necessarie anche perché non si è trattato di un’improvvisazione, ma di un programma prestabilito. La carenza di mascherine febbre alta e con l’ossigeno. Proprio eri sera (domenica, ndr) ho iniziato la terapia con l’ossigeno, che per fortuna sta funzionando. Ho rischiato di essere intubato e cosa voglia dire questo lo sappiamo tutti». Morandell loda, quindi, «gli infermieri e i medici, che stanno facendo cose incredibili. Non vorrei pensare — sottolinea — come è in Lombardia e in altri luoghi. Per evitare questo, dobbiamo essere uniti: accettiamo tutte le precauzioni». Il musicista, la cui attività ha come ramo principale le serate negli hotel altoatesini e nelle cerimonie, spiega come anche per lui «questa situazione è inaccettabile dal punto di vista economico per il territorio. Ho quattro bambini, però adesso ho capito che la nostra salute ha più valore del benessere finanziario».
Oltre 500 i «like» in poche ore, altrettante le condivisioni e circa 300 commenti, quest’ultimi tutti a plaudire al suo coraggio e a fargli tanti auguri di guarigione. Una sua amica ci dice: «Joe è davvero travolgente con la sua musica. Ha suonato anche al mio matrimonio e alla fine, una coppia, proveniente dalla Germania, lo ha invitato a suonare alla festa del compleanno del marito. Ha una grande forza e un grande cuore». Qualità che Morandell dimostra con l’ultima frase su Facebook. «Se con questo post avrò salvato solo una persona, ne è valsa la pena. Di Coronavirus — conclude con forza — non si deve morire e dobbiamo collaborare affinché ciò non accada».
Infine è registrato in provincia di Bolzano il primo caso di un cittadino peruviano contagiato. A darne notizia è stata l’ambasciatore del Perù a Roma Eduardo Martinetti: si tratterebbe di un 50enne.
Bertoli Non si tratta di concentrare i pazienti, è una scelta logistica Rösch Ero all’oscuro, ma è giusto fidarsi delle autorità sanitarie