Köllensperger: anch’io positivo
BOLZANO «Ebbene, questo maledetto virus ha beccato anche me». Ne ha dato notizia lui stesso, il consigliere provinciale Paul Köllensperger. in un video pubblicato su Facebook alle 19 di ieri. E di conseguenza andranno in quarantena anche diversi consiglieri provinciali. Carlo Vettori si è già messo in isolamento e lo stesso dovranno fare i componenti del Team K.
«Ho fatto il test stamattina (ieri, ndr) — spiega — e poco fa ho ricevuto l’esito. Purtroppo, positivo. Io sto benissimo, l’unica cosa che mi spaventa è il fatto di dover stare a casa per 14 giorni. Ma queste sono le regole e si rispettano. L’Asl è informata, e prossimamente contatterà tutte le persone con cui sono stato in contatto nelle ultime due settimane. Ho fatto l’elenco — aggiunge, mostrando un foglio di carta — e purtroppo sono veramente tanti. Uno di loro, probabilmente, ha infettato me, e io spero soprattutto di non aver passato il virus ad altre persone. Lo spero vivamente». Il tono di voce è pacato. «Sono ottimista — riprendo — non ho dubbi che presto tornerò. Mando un abbraccio a chi, come me, sta lottando contro questa malattia e soprattutto rivolgo appello a tutti i cittadini: siate responsabili. Evidentemente questa malattia gira molto più di quello che pensiamo. State attenti soprattutto a non infettare gli anziani, rispettate le regole del governo Conte e vedrete che, tra non molto, questa epidemia sarà storia».
Pochi minuti prima anche il presidente della provincia Arno Kompatscher aveva lanciato un appello ai cittadini attraverso un videomessaggio. «Anche l’Alto Adige, come il resto del Paese, è stato definito zona protetta — afferma —. Una misura necessaria per evitare il diffondersi ulteriore del coronavirus. Tutti noi siamo chiamati a restare a casa e a evitare spostamenti che non siano strettamente necessari». Altro elemento fondamentale, sottolinea il Landeshauptmann, è «assumere un atteggiamento responsabile e solidale, soprattutto nei confronti di chi è più debole, come gli anziani o le persone già malate. In questo modo, aiutiamo anche le nostre strutture sanitarie. Medici e infermieri stanno facendo tutto quello che possono, bisogna cercare di ridurre il carico di lavoro degli ospedali, anche evitando ulteriori infezioni. Con questo atteggiamento e osservando le indicazioni, tutti possiamo dare un importante contributo non per uscire al più presto da questa situazione».