Corriere dell'Alto Adige

«Da Trento a Milano: nessun controllo ma meno auto»

- Di Marika Giovannini

TRENTO A Milano è arrivato in tempo quasi record: «Mezz’ora in meno del solito». Ma del viaggio di lunedì, Franco (il nome è di fantasia), imprendito­re autonomo trentino, nota soprattutt­o un altro aspetto: «Avevo con me l’autocertif­icazione per lo spostament­o fuori dal mio territorio. Ma controlli non ne ho visti».

Lunedì la Lombardia era inserita nella zona rossa, il Trentino no. E lei doveva raggiunger­e Milano.

Deserto «L’attività è ridotta. Negli autogrill le regole vengono fatte rispettare»

«Quando domenica è stata decisa la chiusura della Lombardia, ho telefonato subito all’azienda che mi aveva commission­ato il lavoro per capire come fare. Mi hanno detto di partire, portando con me l’autocertif­icazione e i dispositiv­i di sanificazi­one. Lunedì mattina dunque mi sono messo in viaggio. E alle 9.30 ero a Monza. Rispetto al solito ho impiegato mezz’ora in meno».

Il traffico si è ridotto?

«Sì. Gente in giro ce n’è. Ma l’attività è ridotta: nel mio settore, ad esempio, le manutenzio­ni ordinarie sono state tutte rinviate. Si interviene solo per i guasti».

Si diceva del traffico ridotto. E i controlli?

«Non ne ho visti. Onestament­e, mi aspettavo almeno una pattuglia alla barriera di Milano. Nel rientro mi sono pure fermato a Bergamo. E anche lì nulla. Ho pensato che forse dovevano ancora organizzar­si: del resto, era solo il primo giorno».

E invece?

«Invece oggi (ieri, ndr) sono andato in Veneto, sempre per lavoro. Adesso la zona rossa è estesa a tutta Italia. Ma la situazione non è cambiata. Ho percorso la Valsugana fino a Thiene, sempre con la mia autocertif­icazione in tasca. Ma nulla. Anche oggi neanche una pattuglia».

Com’è la situazione nei ristoranti?

«Le regole vengono applicate. Negli autogrill il caffè si deve bere lontano dal banco. E nei ristoranti si paga al tavolo. Ieri (lunedì, ndr) nel locale dove sono stato c’erano quattro camerieri per due clienti».

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