Le ditte tra telelavoro e danni E la Salewa chiude tutti i negozi
L’appello di albergatori e artigiani: chiudere la stagione invernale e posticipare quella estiva Costi di trasporto triplicati, gli autisti hanno paura
La Salewa chiude tutti i
TRENTO suoi negozi in Italia «per rispetto della situazione». In azienda si fa smart working, in magazzino e nei reparti produttivi si rispettano «le distanze e le misure igieniche». Ma i problemi per le aziende sono tanti: dal costo dei trasporti triplicato alla continua chiusura di punti ristoro, come in Risto 3.
La società, che attualmente dà lavoro a 1.300 dipendenti, ne ha già a casa 700: «Si tratta — spiega Stefano Raffaelli, direttore di Risto 3 — di coloro che lavorano nelle mense scolastiche. Abbiamo calcolato 600.000 euro di fatturato in meno in soli 3 giorni». Ma ci sono altri punti ristoro: «Il bar con self service della casa di riposo di Rovereto lo abbiamo chiuso e anche quello presso la Cooperazione in via Segantini. L’utenza è calata del 4050% anche per via dello smart working ed è dunque probabisto le che anche altri risto self interaziendali dei 20 che gestiamo chiudano». Le soluzioni? «Fondo di solidarietà e piano ferie. Ma per fortuna siamo solidi, come siamo usciti dalla crisi del 2010 usciremo anche da questa». Gianluca Zanivan, della Eurotexfilati di Pietramurata, è alle prese con un altro problema: «Il 70 per cento degli amministrativi è in smart working, abbiamo messo in atto tutte le disposizioni governative. A oggi noi esportiamo l’84% del nostro fatturato e quindi non risentiamo così pesantemente del momento attuale. Lo sentiremo nei prossimi mesi forse e per queadottato
600
Migliaia di euro persi In soli tre giorni di chiusura delle mense scolastiche la Risto 3 ha perso 600.000 euro di fatturato: 700 dipendenti a casa
abbiamo messo in stand by tutto il piano di sviluppo. Uno dei problemi più grossi di oggi è quello dei trasporti, con costi anche triplicati in alcune aree: le ditte fanno fatica a prelevare i prodotti perché temono che al confine gli venga messo in quarantena il camionista. Noi però — lancia il cuore oltre l’ostacolo — abbiamo lavoratori bravissimi e ne usciremo».
Telelavoro per chi può e misure di distanza in magazzino per gli operai anche alla Salewa. «Abbiamo deciso — dice il presidente Heiner Oberrauch — di chiudere tutti i nostri negozi in Italia per rispetto della situazione. Il fatturato in calo? Certo ma siamo un’azienda strutturata». Anche la Microgate di Vinicio Biasi è alla prese con le difficoltà del momento. Anche qui vige il telelavoro per chi può e precauzioni tra operai. «Come Microgate il calo del fatturato, se ad aprile si riprende, sarà del 30-40%. Come Promotus abbiamo chiuso la palestra e facciamo fisioterapia solo per i casi gravi. Siamo preoccupati: ci auguriamo che ci sia la moratoria dei mutui e la possibilità della cassa integrazione anche per le imprese più piccole». Anche i commercialisti con Pasquale Mazza chiedono «misure straordinarie per garantire liquidità a famiglie, imprese, professionisti».
Intanto gli albergatori di Asat e Unat lanciano un appello alla responsabilità: «Invitiamo gli alberghi e le altre strutture ricettive a terminare in anticipo la stagione invernale e a posticipare quella primaverile estiva». Artigiani, industriali e Confcommercio hanno incontrato la giunta provinciale: «Chiediamo interventi per sostenere l’economia» affermano.