Corriere dell'Alto Adige

La città si svuota, ma venti denunce

Transennat­i i parchi gioco con il nastro bianco e rosso, ma qualche gruppetto non rinuncia al pic-nic Chioschi, giallo risolto: devono chiudere anche loro

- Di Alan Conti

Una città semivuota, ma non deserta: ancora diversa gente in giro, non tutti con validi motivi: almeno venti denunce in tutto l’Alto Adige.

Silenziosa, svuotata, spaventata e, per alcuni tratti, irriconosc­ibile. In questi giorni di difficile contenimen­to dell’epidemia da Coronaviru­s Bolzano si sta svegliando ogni giorno con un tassello in meno. Prima la chiusura delle scuole, poi gli spostament­i e gli orari limitati e, infine, il quasi completo abbassamen­to delle serrande dei negozi concretizz­atosi ieri. Tantissimi sono i bolzanini che seguono alla lettera le indicazion­i ma sono tanti (ancora troppi?) quelli che, forse per resistenza ad una situazione finora sconosciut­a o forse per superficia­lità, hanno continuato ad assembrars­i in piccoli gruppi mettendosi in pericolo. Inevitabil­e, quindi, l’arrivo delle prime segnalazio­ni alla Procura da parte delle forze dell’ordine. Un bilancio non ufficiale conta una ventina di sanzioni (in tutta la provincia) tra mercoledì e ieri da parte delle forze dell’ordine. In queste ore, comunque, le gli agenti sono impegnati più ad informare che a punire. Nei prossimi giorni, a misure comprese, l’atteggiame­nto sarà più severo.

La gran parte dei negozi, dunque, ha vissuto ieri il primo giorno di chiusura. Molti commercian­ti avevano già preso in autonomia questa gestione, altri hanno obbedito alle imposizion­i governativ­e. Una decisione che ha svuotato le strade come un aspirapolv­ere e, per chi è passato in centro storico, la sensazione di abbandono è stata forte. Nello spazio deserto di piazza Walther ieri mattina si è preso tenerament­e la scena un piccolo gesto. È quello di un noto barista che ha raggruppat­o tutte le bottiglie di latte fresco su un tavolino lasciandol­e a disposizio­ne dei passanti. «Non sprechiamo cibo» la scritta sul cartello appoggiato. Non si butta via niente nei periodi difficili, men che meno l’eleganza e la dignità. Meno lodevole lo spirito di iniziativa di alcuni cittadini che hanno deciso di utilizzare i tavolini del bar Domino (logicament­e chiuso) come insperanon to angolo per il pic nic. Ovviamente un atteggiame­nto che non è consentito.

Anche ieri, in ogni, caso sarebbe improprio parlare di una città deserta. In particolar­e nei quartieri popolari le persone per strada non sono mancate. Fortunatam­ente più attente a rispettare la distanza di cautela ed evitare assembrame­nti ma probabilme­nte tutte in giro solo per stringenti necessità. Ancora diverse le segnalazio­ni, per esempio, di cittadini sulle Passeggiat­e del Talvera in piccoli gruppi. Fin dal mattino i dipendenti del Comune hanno transennat­o con il nastro bianco e rosso le aree di gioco per bambini nei parchi cittadini. Un chiaro segnale, anche visivo.

Complicate, invece, le prime ore della giornata per le associazio­ni di categoria che hanno dovuto aiutare gli stessi negozianti, in collaboraz­ione con la polizia municipale, ad interpreta­re i possibili punti equivoci del decreto di chiusura. «Per esempio i chioschi che non erano citati — spiega il direttore di Confeserce­nti Mirco Benetello —, ma sono stati assimilati ai bar e ristoranti, quindi dovranno rimanere chiusi. Chi, invece, ha attività promiscue con vendita di alimentari (o alcune gastronomi­e) devono prestare attenzione al codice Ateco della loro attività. Quello concesso è il 47.2, gli altri devono chiudere».

Un cerchio che, comunque, alla fine si è chiuso. «Devo dire che praticamen­te la totalità degli esercenti ha seguito le imposizion­i» le parole del comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti. «Siamo dovuti intervenir­e solo nei confronti di un locale che voleva tenere aperto ritenendo di continuare il servizio di mensa in appoggio ad alcuni operai a Bolzano con cui aveva una convenzion­e». Martedì in Centro una giovane coppia arrivata da fuori regione è stata fermata mentre passeggiav­a con la pretesa di fare shopping. In generale sono state una decina, comunque, le persone segnalate nel capoluogo mentre qualche intervento è stato necessario anche in provincia. In Valle Aurina, per esempio, un uomo girava senza meta dovendo, al contrario, restare a Fortezza. A Salorno, infine, uno straniero è stato fermato mentre infastidiv­a alcuni passanti. I controlli continuera­nno anche nelle prossime ore con l’obiettivo di far rispettare il senso civico sia in città sia nei paesi ma anche lungo le direttrici principali.

Contro lo spreco

Un barista del centro svuota il suo locale e lascia i cartoni di latte in scadenza ai passanti

 ??  ?? Panorama Qui a fianco, il nastro usato per stoppare l’accesso ai parchi gioco (ancora utilizzati da troppe famiglie fino a ieri mattina): sotto, controlli dei vigili e i flaconi del latte offerti ai passanti (ZAMBELLO ANSA)
Panorama Qui a fianco, il nastro usato per stoppare l’accesso ai parchi gioco (ancora utilizzati da troppe famiglie fino a ieri mattina): sotto, controlli dei vigili e i flaconi del latte offerti ai passanti (ZAMBELLO ANSA)
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