Brennero, braccio di ferro internazionale
Dopo il collasso di mercoledì, Di Maio e De Micheli fanno applicare misure «uguali e contrarie»: tir deviati sull’A4, poi l’Austria velocizza i controlli
La giornata era iniziata malissimo con altre lunghe code sull’A22 per i controlli sui camion al Brennero. Poi l’intervento del governo, la mediazione di Kompatscher e il miglioramento dei flussi.
La mattinata era iniziata male ieri per il traffico sulla A22. Per fortuna nel pomeriggio le cose sono andate normalizzandosi, ma c’è voluto un pressante braccio di ferro internazionale che ha coinvolti ministri al di qua e al di la del Brennero per raggiungere questo risultato. E restano i timori per il fine settimana, visto che da stasera tornano in vigore i «normali» divieto settoriali sui transiti.
Ci sono volute misure di ritorsione nei confronti del traffico entrante in Italia, messe in campo dal nostro ministero degli Esteri in accordo con quello degli Interni, perché l’Austria si decidesse ad allentare la morsa nella quale aveva chiuso i transiti frontalieri. Code interminabili di mezzi pesanti hanno in breve raggiunto Bolzano mettendo in crisi totale anche il traffico leggero sull’asse autostradale. «L’autostrada del Brennero non è chiusa al traffico — informava in mattinata il direttore generale di Autobrennero Carlo Costa che, evidentemente contrariato, non voleva commentare i provvedimenti presi in Austria —, tuttavia abbiamo deviato il traffico pesante verso l’A4 vista la coda di mezzi pesanti di circa 70 chilometri che attualmente dal Brennero arriva fino a Bolzano e abbiamo anche chiuso gli ingressi ai caselli di Bressanone, Chiusa e Bolzano Nord per far sì che fra i mezzi pesanti non restino intrappolate delle macchine. L’autostrada del Brennero ha anche iniziato a filtrare per motivi di sicurezza, i mezzi pesanti in transito fra Trento e Bolzano, in modo che non ne circolino troppi contemporaneamente».
I rischi erano concreti anche sul fronte sanitario: eventuali incidenti con feriti avrebbero avuto ripercussioni inimmaginabili sulle strutture ospedaliere già fortemente sotto stress. Con questa situazione, a dare uno scossone sono stati i ministri Luigi Di Maio (esteri) e Paola De Micheli (infrastrutture e trasporalla ti). Di Maio ha dato disposizioni di comunicare agli austriaci che Roma avrebbe applicato le stesse misure nei confronti dei loro cittadini, regole che hanno trovato subito applicazione da parte della Polizia italiana verso gli Austriaci che entrano in Italia. Subito dopo l’entrata in vigore del dispositivo, preso in coordinamento con la ministra dell’interno Lamorgese, c’è stata un’inversione del trend: l’Austria ha aumentato il personale velocizzando i controlli sui tir italiani (temperatura presa agli autisti) su tre corsie e la frequenza dei transiti è risalita a 300 tir all’ora.
La ministra De Micheli ha chiamato la collega austriaca chiedendo di ripristinare la normalità dei passaggi sia ferroviari che su gomma al Brennero, tenuto anche conto del fatto che la maggior parte dei carichi sono solo in transito in Austria, diretti in Germania e nei Paesi del Nord Europa. La stessa titolare del dicastero dei trasporti ha scritto inoltre sua omologa Valean, chiedendo l’intervento della Commissione europea: «Attraverso l’ambasciatore italiano a Vienna — ha dichiarato De Micheli -— si è subito intervenuti sul governo austriaco per affrontare la crisi». La ministra e il governo italiano, hanno sostenuto con forza che non ci sono esigenze di natura sanitaria per rallentare il transito delle merci. «Le drastiche misure per il contenimento del virus da parte dell’Italia — ha detto De Micheli — garantiscono la sicurezza del trasporto merci. Ci aspettiamo entro questa sera (ieri,
ndr) il ripristino della normalità da parte dell’Austria, essendo totalmente ingiustificate le misure adottate».
A seguito di tali interventi, le autorità d’oltre confine hanno velocizzato i controlli sanitari per i camionisti che lasciano l’Italia e in serata in A22 era in via di smaltimento la coda di tir, ridottasi a 4 chilometri, diretti in Austria. L’uscita obbligatoria per i mezzi leggeri è stata spostata da Chiusa a Ponticolo, nei pressi del confine di Stato e in direzione nord, tra Bolzano e il Brennero è rimasto comunque intenso con code a tratti.
Attento agli sviluppi il presidente del Trentino Maurizio Fugatti: «Abbiamo fatto notare al governo la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo al Brennero —. Non vogliamo che a fare le spese di questa situazione siano le nostre categorie produttive, per le quali rimanere in colonna comporta costi e rischi». A mediare è Arno Kompatscher, che ieri si è sentito col ministro austriaco Karl Nehammer: «Quando la situazione sarà a regime, il numero dei tir controllati al confine del Brennero potrà essere di 400 all’ora, frequenza che — sostiene — potrà garantire un regolare flusso dei transiti. L’Austria manterrà le promesse».
I governatori
Kompatscher media: «Vienna manterrà le promesse». Fugatti: «Resto preoccupato»