La trentina Cropelli e il suo inno alla vita in «Duemilacredici»
Ex di X Factor, oggi il singolo
Duemilacredici è da oggi in rotazione sulle piattaforme streaming e in digital download. Il nuovo singolo di Caterina, giovane cantautrice trentina classe 1996, anticipa il suo primo album di inediti in uscita il 27 marzo per l’etichetta Fiabamusic e con distribuzione Artist First. Caterina Cropelli si muove con sempre maggior disinvoltura in ambito discografico, dopo la pubblicazione nel 2018 del primo singolo Non ti ho detto mai. Primo passo di un percorso che la vede in prima persona alla scrittura di musica e testi con il supporto di un produttore artistico di eccezione come Clemente Ferrari, che ha collaborato con artisti come Max Gazzè e Fiorella Mannoia. Le qualità vocali messe in evidenza a X-Factor nel 2016 sono state valorizzate e messe a servizio di un progetto che ha prodotto risultati eterogenei come i successivi singoli O2 e Quando. In Duemilacredici la voce di Caterina è accompagnata da Clemente Ferrari (basso, tastiere e synth), Davide Aru (chitarre), Cristiano Micalizzi (batteria) e gli amici dei Bastard Sons of Dioniso Jacopo Broseghini e Federico Sassudelli (cori).
Com’è nata Duemilacredici?
«L’ho scritta in un momento in cui ero stufa di perdere tempo nel mondo virtuale, in cui c’è tanto rumore ma non ci si ascolta veramente. Tutto scorre così velocemente che “oggi si rimanda a ieri” con il rischio di perdere di vista le cose importanti come le persone e il contatto umano. Nel testo auspico di cavalcare l’onda buona dell’alta rotazione ma restando coi piedi per terra e ripristinando le connessioni umane».
Fa effetto l’uscita di un singolo che parla di contatti umani proprio in questa situazione di emergenza collettiva dovuta al coronavirus.
«Credo che la situazione renda questo brano ancora più attuale. Proprio in questi momenti ci si rende conto di quanto contino le persone e il contatto diretto: i social possono essere utili a sentirci vicini e la musica serve sempre a dare svago mentale e speranza».
A fine mese uscirà anche il suo album di esordio: come lo ha vissuto?
«Se penso che fino a tre anni fa non scrivevo le canzoni mi sembra incredibile aver prodotto qualcosa di mio. È stato un percorso che ha avuto una svolta quando ho cominciato a lavorare con Clemente Ferrari, che ha dato un contributo fondamentale, oltre a quello di Piero Fiabane che fin dall’inizio ha creduto in questo progetto. Diciamo che il tema dell’amore ricorre spesso nell’album, anche se i singoli pubblicati finora sono piuttosto differenti tra loro».
Come le piacerebbe presentarlo?
«Per me è fondamentale la dimensione live ma in questa situazione si vive tutto un po’ alla giornata e quindi le presentazioni le definiremo nelle prossime settimane».
Che esperienza è stata suonare all’Ice Music Fest?
«Avevo seguito diversi concerti da spettatrice, ma suonarci in prima persona è davvero un’altra cosa. Suonare una chitarra di ghiaccio è come imbracciare uno strumento vivo che si muove e respira assieme a te. Non è un concerto normale, sia per la postura che per l’accordatura: è allo stesso tempo assurdo e bellissimo».