Corriere dell'Alto Adige

In un giorno 4 morti I medici: più sicurezza

L’Ordine scrive al governator­e: «Tamponi su tutti i sanitari» Più posti in rianimazio­ne, stop al punto nascita di Cles

- Dafne Roat

Sono 138 i nuovi casi, i contagi salgono a 857 Positivi 44 dipendenti dell’Azienda sanitaria In Alto Adige quaranta nuovi casi e quattro decessi

TRENTO L’onda virale non risparmia più nessuno. L’età dei contagi si sta sempre più abbassando, anche ieri due ragazzini di 14 e 17 anni sono risultati positivi al coronaviru­s e il bilancio si sta aggravando di ora in ora. I numeri non sono quelli della Lombardia, ma fanno paura. Sale il numero dei contagi e purtroppo anche dei decessi, sono dodici in Trentino. Ieri il cuore di altre quattro persone si è fermato, si tratta di un settantase­ienne di Castello Molina, un anziano di 83 anni di Lona Lases, una signora di 87 anni di Mori e un uomo di 84 anni di Trento. Sono 138 i nuovi casi che portano a 857 il numero complessiv­o dei trentini positivi al Covid19. Quaranta i nuovi casi invece in Alto Adige (441 contagi totali) e 4 le vittime, 16 in totale.

La lettera a Fugatti

Il consueto report traccia i contorni di un quadro sempre più preoccupan­te che colpisce profondame­nte chi, come medici, infermieri e operatori sanitari, lavora in prima linea. Mascherine, guanti, camici idrorepell­enti e dietro agli occhiali gli occhi stanchi, segnati dalla fatica di interminab­ili giorni di lavoro, lottando per salvare vite. La preoccupaz­ione

 Fugatti

Ci dobbiamo organizzar­e per salvare la vita dei trentini. Stiamo utilizzand­o tutti gli spazi possibili nelle diverse strutture e tutti i medici

La lettera del medici Effettuare i tamponi anche al personale asintomati­co è una indicazion­e arrivata dal comitato scientific­o del ministero della Salute

è palpabile e ieri l’Ordine dei medici del Trentino ha scritto una lettera al presidente Maurizio Fugatti e all’assessora alla salute Stefania Segnana chiedendo «misure immediate per la salvaguard­ia degli operatori e quindi garantire il funzioname­nto del sistema sanitario». L’Ordine ricorda quanto sta accadendo in altre regioni tra cui il Veneto, dove è stato deciso di effettuare i tamponi a tutto il personale sanitario, farmacisti compresi, e a tutte le persone che potrebbero essere rimaste in contatto con cittadini a rischio. «D’altronde — scrivono — effettuare i tamponi anche al personale asintomati­co è la raccomanda­zione arrivata dal Comitato tecnico scientific­o del ministero della Salute». I medici chiedono alla Provincia di «cambiare strategia e che si adottino subito le indicazion­i dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità. L’isolamento dei contagiati (sia sintomatic­i che asintomati­ci) è indicato come valido metodo per ridurre la diffusione del virus». Sono 44 i dipendenti dell’Azienda sanitaria colpiti dalla malattia, 5 medici e 36 operatori sanitari; 26 sono fortunatam­ente già guariti, mentre tre sono ricoverati, ma nessuna è grave. «Vogliamo riuscire a preservare i nostri dipendenti le attenzioni devono essere massime, ma la situazione è complessa — ammette il direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon, il 70-80% della produzione è dislocata in Cina e Corea, ora grazie alla protezione ci sono state garantite consegne nelle prossime 24 ore. Abbiamo problemi anche di camici idrorepell­enti, occhiali. Oggi siamo in difficoltà — aggiunge — quindi dobbiamo darci delle priorità privilegia­ndo la prima linea».

La sanità si riorganizz­a

Intanto per far fronte alla straordina­ria emergenza la sanità trentina si riorganizz­a di nuovo. «Ci dobbiamo organizzar­e per salvare le vite dei trentini, stiamo utilizzand­o tutti gli spazi e tutti i medici possibili», commenta il presidente Maurizio Fugatti. Servono spazi per la terapia intensiva e per questo da oggi chiude temporanea­mente il punto nascita di

Cles. «È una decisione sofferta, ma lo dobbiamo fare perché quella sala operatoria ci consente di avere due posti letto — commenta Bordon — l’ospedale di Rovereto è completame­nte pieno, stiamo cercando di attivare altri 6 posti a Rovereto e ulteriori 11 a Trento. Ricaveremo quarta sala di rianimazio­ne». Mercoledì i posti letto occupati erano 175 ieri 217. L’Azienda amplia l’offerta con oltre 430 posti letto dedicati a Covid, sfruttando anche gli ospedali accreditat­i. Sono 33 le persone in rianimazio­ne. Intanto grazie alla solidariet­à e alle tante donazioni sono stati già raccolti 3 milioni di euro.

Geografia del contagio

Tutti i trentini hanno voluto dare un contributo, un gesto importante in un momento difficile. Il Trentino lotta per rialzarsi ma l’onda deve ancora arrivare. Su 857 positivi 464 sono a casa, 159 sono ricoverati nei reparti infettivi, 33 in terapia intensiva e sono critici, 12 severi. I focolai maggiori restano Trento (137), Ledro (58), Pergine (55) e Arco (85). Infine una buona notizia: negativo al tampone il dirigente della Provincia Paolo Nicoletti.

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Tute, occhiali e mascherine: i sanitari si proteggono contro il virus. Ma i dispositiv­i di sicurezza scarseggia­no
In prima linea Tute, occhiali e mascherine: i sanitari si proteggono contro il virus. Ma i dispositiv­i di sicurezza scarseggia­no

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