È morto don Salvatore «Una roccia»
Commossi gli ex parrocchiani: «Impegno instancabile per una comunità plurilingue»
Il coronavirus si è portato via don Salvatore Tonini, parroco di Sinigo fino al 2015. Il cordoglio della comunità: «Grazie per quello che hai fatto per noi».
Era anziano don Salvatore
BOLZANO Tonini e il coronavirus giovedì sera non ha avuto pietà di lui e se l’è portato via. Un sacerdote molto conosciuto a Bolzano e soprattutto a Sinigo, che ancora operava in aiuto di molte parrocchie nel capoluogo dopo aver lasciato per raggiunti limiti di età, nel 2014, proprio la parrocchia della popolosa frazione di Merano.
E tra i meranesi e i sinighesi il cordoglio è unanime per un sacerdote che ha lavorato con passione e dedizione per i suoi parrocchiani. Daniela Rossi, insegnante e per dieci anni anche assessore alla cultura del comune di Merano, ne serba un ricordo particolare: «Era una persona gentile d’animo e nei modi — ricorda —, ma molto determinata e ostinata nel perseguire i suoi obiettivi. Mise tutto il suo impegno per la costruzione della nuova chiesa e dell’annesso centro parrocchiale, per gli operai della fabbrica, per le famiglie in difficoltà. Apparteneva ai Focolarini— racconta ancora —, e volle che la chiesa venisse costruita in ampliamento della piccola chiesetta che domina la piazza, riproponendo la caratteristica della parete a forma del mantello della Madonna molto cara a questo movimento. Mi coinvolgeva e mi spiegava l’andamento dei lavori. Mi portava in cima al costruendo centro parrocchiale, e insieme guardavamo Sinigo, le case, la sua comunità per la quale ha voluto la chiesa più grande: “Devono starci tutti dentro” diceva». Al tempo stesso, però, l’ex assessore alla cultura ricorda che Tonini «aveva a cuore di non stravolgere la caratteristica piazza che ricorda da vicino i paesini del Veneto e del Polesine. È stato un baluardo per la comunità di Sinigo. Gli dobbiamo riconoscenza».
«Buon viaggio don Salvatore
— scrive sul suo profilo Facebook Paolo Valente, direttore della Caritas che lo ha conosciuto da vicino —. Hai creduto in cose nelle quali è difficile credere, come l’unità nella diversità. Non solo ci hai creduto ma ce ne hai mostrato piccoli grandi frammenti. Ci hai creduto sperando contro ogni speranza».
Anche il vescovo Ivo Muser saluta l’anziano sacerdote con parole di sincero apprezzamento: «Don Salvatore — sottolinea — era una persona e un sacerdote autentico e amabile. Sempre con grande disponibilità si è fatto carico dei compiti assegnatigli nella nostra diocesi. Ancora nel nostro ultimo incontro mi aveva detto: “Dove c’è bisogno di me e per quanto posso, vorrei fornire il mio piccolo contributo”». Monsignor Muser ricorda don Salvatore come persona permeata della spiritualità del movimento dei Focolari, «un sacerdote sempre impegnato a cercare e a vivere l’unità. Negli ultimi anni guardava con gratitudine e in pace a quella che è stata la sua vita».
Molte le espressioni di cordoglio e di affetto degli abitanti di Sinigo e non solo. Tra queste un «grazie don Salvatore per il tuo impegno per la nostra comunità plurilin
L’ex assessora Rossi Ha seguito in prima persona l’ampliamento della chiesa. Voleva che ci fosse posto per tutti. È stato un baluardo per l’intera comunità
gue».
Don Tonini era nato a Storo dove sarà sepolto ed è stato vicario pastorale a Bolzano nelle chiese Tre Santi (1975-1978) e San Giovanni Bosco (19781995), e parroco a Sinigo (1995-2015). Nel 2014, per ragla giunti limiti di età, aveva lasciato la parrocchia di Sinigo per trasferirsi a Bolzano, dove ha continuato come sacerdote ad operare in aiuto di diverse parrocchie, tra cui Pio X.