Corriere dell'Alto Adige

Iveco, ranghi ridotti fino al 6 aprile

In produzione solo 80 lavoratori. Supermerca­ti, domani si chiude: no della Lidl

- Chiarini

Iveco si prepara a entrare in cassa integrazio­ne guadagni (Cig) da lunedì e per almeno due settimane. Al lavoro resteranno 80 dipendenti, per il rispetto dei tempi di consegna di due commesse indifferib­ili: una per gli States e l’altra per il Brasile. In programma lunedì la consultazi­one tra azienda e sindacati per avviare la procedura. La richiesta è che la misura venga prorogata fino al 15 maggio. Gli operai sono 390, a fronte di 850 dipendenti complessiv­i.

BOLZANO Iveco si prepara a entrare in cassa integrazio­ne guadagni (Cig) da lunedì per almeno due settimane, mantenendo in produzione solo 80 lavoratori per il rispetto dei tempi di consegna di commesse indifferib­ili. Nello specifico si tratterebb­e di forniture di mezzi blindati anfibi Acv per i Marines degli Stati Uniti e di veicoli multiruolo leggeri Lince per l’esercito del Brasile. Lunedì alle 10 la consultazi­one tra azienda e sindacati (Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Ugl Metalmecca­nici) compirà l’avvio della procedura, programmat­a per ora fino al 6 aprile, ma richiesta fino al 15 maggio in un’azienda che impegna circa 390 operai nei reparti produttivi a fronte di una forza lavoro di circa 850 unità, tra impiegati e progettist­i, diversi tra i quali già operativi in smart working.

La riduzione delle attività per due settimane delle attività a Bolzano rientra in un piano di ridimensio­namento deciso dal Cnh Industrial (gruppo in orbita Exor a cui fa capo anche Iveco Defence Vehicles) in risposta alla pandemia.

«La decisione di fermare i nostri stabilimen­ti di assemblagg­io in Europa per un periodo di due settimane — spiega l’amministra­tore delegato Hubertus Mühlhäuser — è dovuta alle interruzio­ni nella nostra catena di fornitura europea, che non consente un’efficiente operativit­à. Durante queste sospension­i temporanee, attueremo ulteriori ed estese procedure di sanificazi­one e pulizia».

La maggior parte dei siti dedicati alla produzione di componenti rimarranno, dunque, operativi a ritmo ridotto, «sempre osservando strettamen­te le direttive sanitarie nazionali, in modo da garantire la prosecuzio­ne delle forniture agli stabilimen­ti del Gruppo situati al di fuori dell’Europa. Anche i centri logistici europei e la maggioranz­a delle concession­arie rimarranno aperti per assicurare la continuità del servizio ai clienti finali».

Un segnale di difficoltà che a Bolzano si affianca alla proroga da lunedì di un’altra settimana della Cig alle Acciaierie Valbruna e allo stop alle attività almeno fino a lunedì alla Aluminium Bozen, dove i lavoratori sono a casa smaltendo ferie arretrate. «Le grandi aziende gettano la spugna — commenta Nicola Bruno, segretario territoria­le Ugl Metalmecca­nici — impossibil­e continuare anzitutto per la mancanza di materie prime. Come organizzaz­ione siamo fortemente preoccupat­i per questa battuta di arresto che arriva nonostante sforzi enormi per contenere le possibilit­à di contagio, utilizzand­o lo smart working e riorganizz­ando i turni».

Gli stop sono segnalati anche in altre grandi aziende come Alupress e Durst a Bressanone o, ancora, Al-Ko Kober di Vandoies.

«Richieste di Cig che arrivano da grosse fabbriche come queste, ma non solo – spiega Joe Pelella, segretario territoria­le Uilm Uil – in queste ore siamo impegnatis­simi nell’accogliere e gestire le domande di sostegno che, a centinaia, giungono da piccole aziende artigianal­i».

Pelella (Uilm)

«Non si fermano solo le grandi fabbriche ma anche le piccole aziende artigianal­i»

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La sede bolzanina di Iveco: per due settimane si lavorerà a ranghi ridotti per soddisfare le commesse arrivata dal Brasile e dagli Stati Uniti
Fabbrica La sede bolzanina di Iveco: per due settimane si lavorerà a ranghi ridotti per soddisfare le commesse arrivata dal Brasile e dagli Stati Uniti

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