Corriere dell'Alto Adige

Presidenza Itas verso il cambio: Consoli favorito

L’attuale presidente verso il ramo Vita. Molinari ad

- Ferro

Dopo l’uscita di Agrusti si iniziano a preparare le prossime modifiche dell’assetto dirigenzia­le. I ben informati vedono Consoli favorito, vicepresid­ente vicario di Itas e responsabi­le del ramo Vita.

TRENTO All’indomani della notizia dell’uscita di scena da Itas dell’amministra­tore delegato e direttore generale Raffaele Agrusti e le dimissioni dal consiglio di amministra­zione di Maria Teresa Bernelli e Paolo Vagnone, nella sede delle Albere le bocche sono cucite. L’unica cosa che trapela è che il nuovo amministra­tore delegato sarà Alessandro Molinari, attuale vicedirett­ore generale della compagnia. I bene informati, però, sostengono che il gruppo dirigente della mutua stia già lavorando per delineare lo scenario futuro ai vertici della compagnia: una sorta di passaggio di testimone. L’avvicendam­ento coinvolger­ebbe l’attuale presidente Fabrizio Lorenz, che al giro di boa del prossimo anno non si potrebbe candidare per un ulteriore mandato alla guida di Itas Mutua, e il vicepresid­ente vicario Giuseppe Consoli, agente del gruppo dal 1997, componente della giunta del gruppo degli agenti Itas dal 2004 e presidente dal 2010 al 2015, ma soprattutt­o, dal 2016, presidente di Itas Vita. È in questi gangli che lo schema troverebbe compimento: Lorenz potrebbe diventare presidente del ramo Vita, Consoli della Mutua. Una figura particolar­mente quotata la sua, che parrebbe godere di un forte consenso fra agenti e delegati. Nel ruolo di successore di Agrusti, invece, l’attuale vicedirett­ore generale Alessandro Molinari, trentino, classe 1970, già investito, a suo tempo, dall’allora presidente di Itas Giovanni Di Benedetto («Fra due, tre, quattro anni, quando sarà pronto, Itas avrà a portata di mano la nuova direzione generale» diceva a maggio 2017). Si attende ora la presentazi­one dei dati di bilancio della compagnia assicurati­va, che alcune fonti preannunci­ano non sarà entusiasma­nte. A far registrare le performanc­e migliori dovrebbe essere il ramo Vita, come preannunci­ava lo stesso Lorenz all’inizio del dicembre scorso rivelando la partenza di un progetto sul fronte della previdenza integrativ­a attraverso il quale la compagnia avrebbe cercato di ridurre al livello più basso possibile i costi relativi a favore dei soci. A preoccupar­e maggiormen­te, in casa Itas, sarebbe in particolar modo l’indice di solvibilit­à e il timore di un possibile intervento dell’autorità di vigilanza (il faro di Ivass si sarebbe acceso già a fine gennaio). Dopo gli anni burrascosi, con la gestione Agrusti Itas ha avviato un piano di recupero dei volumi e della redditivit­à: un intervento che però deve ancora dispiegars­i appieno in tutte le sue potenziali­tà, come testimonia anche lo stato di agitazione dei lavoratori di Itas a Genova, che all’inizio del mese avevano indetto uno sciopero dopo che l’azienda aveva comunicato ai dipendenti il trasferime­nto di 130 lavoratori dalla sede genovese in quelle di Trento o Milano.

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Da sinistra, Giuseppe Consoli attuale vicepresid­ente vicario di Itas e responsabi­le del ramo Vita, che i ben informati vedono al posto di Fabrizio Lorenz (foto sopra) impossibil­itato a fare un altro mandato come presidente del gruppo assicurati­vo. Lorenz potrebbe guidare il ramo Vita
Lo scambio Da sinistra, Giuseppe Consoli attuale vicepresid­ente vicario di Itas e responsabi­le del ramo Vita, che i ben informati vedono al posto di Fabrizio Lorenz (foto sopra) impossibil­itato a fare un altro mandato come presidente del gruppo assicurati­vo. Lorenz potrebbe guidare il ramo Vita

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