Corriere dell'Alto Adige

Distanziam­ento sociale, l’utilità è matematica

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Se ancora qualcuno avesse dubbi sull’effettiva utilità del rispetto delle misure di sicurezza, a partire da quella in base alla quale dovremmo stare tutti a casa, gli basterà dare un’occhiata alla simulazion­e grafica delle misure di distanziam­ento sociale realizzata da Nicolas Troquard, ricercator­e della facoltà di Scienze e tecnologie informatic­he dell’università di Bolzano.

Traendo spunto dal quotidiano statuniten­se Washington Post, Troquard ha utilizzato dei modelli matematici che fanno riferiment­o alla diffusione di un ipotetico virus per studiare diversi scenari su Bolzano, corrispond­enti a diversi gradi di rispetto delle raccomanda­zioni di distanziam­ento. Tre le ipotesi considerat­e: una in cui solo il 10% del campione di 300 individui rispetta le prescrizio­ni, una seconda in cui a rispettarl­e è il 60%, e una terza in cui il 90% delle persone se ne resta a casa, evitando i contatti ravvicinat­i con i concittadi­ni. L’andamento delle curve dei grafici è, naturalmen­te, molto diverso. «Se il 10% della popolazion­e rispetta il distanziam­ento — spiega il ricercator­e — questo ceppo di “virus ipotetico” arriva a contaminar­e il 90% della popolazion­e (il tempo, sull’asse delle ascisse, è fittizio, ndr). Se lo fa il 60%, la popolazion­e infettata è circa il 55%. In presenza di una percentual­e del 90% della popolazion­e che rispetta la misura precauzion­ale, la propagazio­ne scende a circa il 20% e il picco di contagio arriva molto più tardi». Avvicinand­osi così a quell'appiattime­nto della curva che è l’obiettivo comune di tutti i Paesi del mondo. Un modo, insomma, per rallentare la propagazio­ne del virus prima che i rispettivi sistemi sanitari raggiungan­o la saturazion­e e che collassino. Troquard precisa che quella da lui realizzata è «una simulazion­e basata su modelli matematici che fanno riferiment­o alla propagazio­ne di un virus immaginari­o, battezzato “simulite”. Per modellizza­re la diffusione del coronaviru­s non disponiamo ancora, purtroppo, di dati sufficient­i. Quel che mi premeva sottolinea­re è far capire l’utilità del distanziam­ento sociale».

Alla simulazion­e si accede tramite il sito di Unibz o direttamen­te su www.inf.unibz.it/~ntroquard/virusmo del/REPORT/report-it.html.

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Unibz Troquard, il ricercator­e autore del progetto

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