Stretta di Kompatscher: negozi chiusi la domenica e stop alle corse nei parchi
Il presidente inasprisce i divieti per i cittadini, Aziende «non essenziali», si raccomanda la chiusura Assoimprenditori: l’attività continua in sicurezza
di ridurre al minimo il personale impegnato direttamente negli stabilimenti.
Il presidente della Provincia respinge l’ipotesi di un cambio di passo. «Tanti divieti e tante regole ma con un unico obiettivo da condividere» sostiene Kompatscher, sapendo che alla stretta sulle fabbriche si dovrà accompagnare la concertazione, perché nell’autonomia siano rafforzati anche gli ammortizzatori sociali, non solo le restrizioni.
«Solo farmacie e parafarmacie potranno lavorare anche nei festivi. Questo anche per consentire un minimo di riposo ai lavoratori — spiega il governatore —. Nei giorni feriali le altre attività autorizzate (alimentari, carburanti, detergenti, distributori automatici, edicole, elettrodomestici ndr) dovranno chiudere entro le 19. La raccomandazione è che solo i cicli produttivi essenziali alla ripresa della filiera di sistema a fine emergenza e quanto necessario alle esigenze fondamentali della quotidianità».
Tra le attività concesse, ricorda Kompatscher, non rientrano
Transenne L’accesso alla passeggiata del Talvera, vietato ieri mattina: poi la chiusura è stata limitata ai prati lo sport o il diritto all’affettività, dall’incontrare la compagna o il compagno, i familiari, gli amici. «Mi rendo conto di quanto sia difficile non vedere le persone che si amano — dice — ma proprio perché le amiamo dobbiamo assolutamente evitare qualsiasi contatto sociale non strettamente necessario. Lo stesso vale per l’attività sportiva amatoriale, se saltano le principali competizioni e gli atleti professionisti hanno dovuto rinunciare a gare e allenamenti, anche noi tutti possiamo fare questo piccolo sforzo, evitando inoltre di utilizzare i il trasporto pubblico locale».
Se proprio non si riesce a rinunciare a una breve corsa, l’invito è a farlo solo nei pressi di casa e mantenendo una distanza di almeno tre metri dalle altre persone. «Questo perché — argomenta Kompatscher — lo sforzo fisico accelera il respiro e la potenziale propagazione del virus». Assoluta attenzione sarà chiesta a ciascun cittadino rispetto alle proprie condizioni di salute, con il divieto assoluto di uscire di casa se la febbre supera i 37,5 gradi e se vi siano sintomi anche leggerissimi di malessere, fermo restando l’assoluto rispetto dell’isolamento precauzionale, qualora imposto dalle autorità sanitarie. «Tutti siamo chiamati a ridurre le attività – ribadisce Kompatscher – per agevolare chi sta operando nella sanità e nei servizi essenziali di gestione di un’emergenza senza precedenti».
In serata è arrivata anche al presa di posizione degli industriali che hanno inviato una circolare a tutti gli associati. «Chiudere oggi per molte imprese potrebbe significare non riaprire più. Le imprese hanno subito preso tutte le precauzioni per tutelare la salute dei dipendenti: ci auguriamo venga chiarito al più presto che laddove le condizioni di sicurezza previste dalla stessa ordinanza vengono rispettate, l’attività produttiva possa proseguire». «Non c’è bisogno di un’ordinanza comunale — afferma il sindaco di Bolzano —. Basta applicare le ordinanze del ministero e della Provincia. A livello nazionale per prossimità si intende una distanza massima di 200 metri dall’abitazione. Comprendo l’interpretazione letterale effettuata dal sindaco Bianchi, ma se ogni sindaco fa quel che vuole diventa un caos. Bisogna avere uniformità di comportamenti. Ciò non toglie che auspico ordinanze ministeriali più stringenti,che sono sicuro arriveranno nei prossimi giorni».
Nemmeno a Merano Paul Rösch pensa di seguire la linea di Bianchi «Al momento le restrizioni che abbiamo messo in atto funzionano – dichiara Rösch – se prenderemo altre misure lo deciderò assieme ai colleghi di giunta lunedì, sentito il parere della Protezione civile di Merano con il quale ci riuniamo puntualmente».