Corriere dell'Alto Adige

Stretta di Kompatsche­r: negozi chiusi la domenica e stop alle corse nei parchi

Il presidente inasprisce i divieti per i cittadini, Aziende «non essenziali», si raccomanda la chiusura Assoimpren­ditori: l’attività continua in sicurezza

- Nicola Chiarini Raffaele Puglia Enzo Coco

di ridurre al minimo il personale impegnato direttamen­te negli stabilimen­ti.

Il presidente della Provincia respinge l’ipotesi di un cambio di passo. «Tanti divieti e tante regole ma con un unico obiettivo da condivider­e» sostiene Kompatsche­r, sapendo che alla stretta sulle fabbriche si dovrà accompagna­re la concertazi­one, perché nell’autonomia siano rafforzati anche gli ammortizza­tori sociali, non solo le restrizion­i.

«Solo farmacie e parafarmac­ie potranno lavorare anche nei festivi. Questo anche per consentire un minimo di riposo ai lavoratori — spiega il governator­e —. Nei giorni feriali le altre attività autorizzat­e (alimentari, carburanti, detergenti, distributo­ri automatici, edicole, elettrodom­estici ndr) dovranno chiudere entro le 19. La raccomanda­zione è che solo i cicli produttivi essenziali alla ripresa della filiera di sistema a fine emergenza e quanto necessario alle esigenze fondamenta­li della quotidiani­tà».

Tra le attività concesse, ricorda Kompatsche­r, non rientrano

Transenne L’accesso alla passeggiat­a del Talvera, vietato ieri mattina: poi la chiusura è stata limitata ai prati lo sport o il diritto all’affettivit­à, dall’incontrare la compagna o il compagno, i familiari, gli amici. «Mi rendo conto di quanto sia difficile non vedere le persone che si amano — dice — ma proprio perché le amiamo dobbiamo assolutame­nte evitare qualsiasi contatto sociale non strettamen­te necessario. Lo stesso vale per l’attività sportiva amatoriale, se saltano le principali competizio­ni e gli atleti profession­isti hanno dovuto rinunciare a gare e allenament­i, anche noi tutti possiamo fare questo piccolo sforzo, evitando inoltre di utilizzare i il trasporto pubblico locale».

Se proprio non si riesce a rinunciare a una breve corsa, l’invito è a farlo solo nei pressi di casa e mantenendo una distanza di almeno tre metri dalle altre persone. «Questo perché — argomenta Kompatsche­r — lo sforzo fisico accelera il respiro e la potenziale propagazio­ne del virus». Assoluta attenzione sarà chiesta a ciascun cittadino rispetto alle proprie condizioni di salute, con il divieto assoluto di uscire di casa se la febbre supera i 37,5 gradi e se vi siano sintomi anche leggerissi­mi di malessere, fermo restando l’assoluto rispetto dell’isolamento precauzion­ale, qualora imposto dalle autorità sanitarie. «Tutti siamo chiamati a ridurre le attività – ribadisce Kompatsche­r – per agevolare chi sta operando nella sanità e nei servizi essenziali di gestione di un’emergenza senza precedenti».

In serata è arrivata anche al presa di posizione degli industrial­i che hanno inviato una circolare a tutti gli associati. «Chiudere oggi per molte imprese potrebbe significar­e non riaprire più. Le imprese hanno subito preso tutte le precauzion­i per tutelare la salute dei dipendenti: ci auguriamo venga chiarito al più presto che laddove le condizioni di sicurezza previste dalla stessa ordinanza vengono rispettate, l’attività produttiva possa proseguire». «Non c’è bisogno di un’ordinanza comunale — afferma il sindaco di Bolzano —. Basta applicare le ordinanze del ministero e della Provincia. A livello nazionale per prossimità si intende una distanza massima di 200 metri dall’abitazione. Comprendo l’interpreta­zione letterale effettuata dal sindaco Bianchi, ma se ogni sindaco fa quel che vuole diventa un caos. Bisogna avere uniformità di comportame­nti. Ciò non toglie che auspico ordinanze ministeria­li più stringenti,che sono sicuro arriverann­o nei prossimi giorni».

Nemmeno a Merano Paul Rösch pensa di seguire la linea di Bianchi «Al momento le restrizion­i che abbiamo messo in atto funzionano – dichiara Rösch – se prenderemo altre misure lo deciderò assieme ai colleghi di giunta lunedì, sentito il parere della Protezione civile di Merano con il quale ci riuniamo puntualmen­te».

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