Corriere dell'Alto Adige

Laives, Bianchi vieta lo sport su tutte le aree pubbliche Bolzano, «sigillati» i prati

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questo ho deciso di vietare ogni attività motoria e sportiva in luogo pubblico fino al 25 marzo. L’ordinanza del ministero, così come è, è difficile da applicare». Allo stato attuale in Provincia di Bolzano Bianchi è stato il primo sindaco a muoversi in tal senso. Dopo aver fatto circolare la nuova ordinanza anche tra gli altri sindaci della Bassa Atesina e in provincia, sembra però che anche altri Comuni siano pronti a seguire la linea dura. «Dobbiamo limitare in ogni modo qualsiasi attività di incontro — afferma il sindaco di Laives —. Le persone non devono andare a fare la spesa ogni giorno, ma dovrebbero andare una volta a settimana e in quell’occasione comprare quanto serve per almeno sette giorni. C’è ancora chi non si rende conto di quello che sta accadendo e mi riferisco a persone di tutte le età».

Nel frattempo la situazione a Laives sembra ancora sotto controllo. Fino a ieri il numero di positivi nel comune ammontava a 12 casi, mentre le persone sottoposte a quarantena domestica erano 38. «Nelle case di riposo la situazione rimane buona — conferma Bianchi —. Già da due settimane è stata disposta la chiusura per le visite da parte dei familiari e volontari». In generale, il sindaco di Laives non si stanca di ripetere che «ognuno deve essere responsabi­le e fare la sua parte».

Nella vicina Bolzano anche il primo cittadino Renzo Caramaschi si è mosso in ottemperan­za al decreto emesso dal ministero della Salute, facendo transennar­e le passeggiat­e del Talvera e tutti i parchi pubblici. Dopo un po’ di trambusto in mattinata, non senza proteste di cittadini, la parziale correzione: chiuse tutte le aree verdi lungo il Talvera (compresa la grande area cani dietro carcere e Museion), ma di nuovo accessibil­i «seppur con tutte le limitazion­i del caso» passeggiat­e ciclabili. Sulla possibilit­à di firmare un’ordinanza più stringente come a Laives, Caramaschi non è invece d’accordo:

Distinguo Bolzano e Merano, niente ordinanze: «Servono misure coerenti»

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