Corriere dell'Alto Adige

In quindicimi­la per assistere al grande duello

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Come Italia-Germania 4-3, la partita del secolo; come Alì e Foreman sul ring di Kinshasa, o come Borg-McEnroe sull’erba di Wimbledon; le grandi rivalità sono il sale dello sport, sin dall’antichità l’epica sta in un duello omerico. Quanto accadde a Ortisei il 23 marzo di 45 anni fa, fu la madre di tutte le gare di sci, un testa a testa all’ultima porta tra Gustav Thöni e Ingemar Stenmark sul pendio del Ronc, la pista che non c’è più. Al termine di una stagione incredibil­e, in tre arrivarono all’atto finale della coppa del mondo appaiati in vetta alla classifica: Thöni, il numero uno, Stenmark il biondino svedese che aspirava a raccoglier­ne lo scettro, e Franz Klammer, il König delle discese. La Val Gardena fu presa d’assalto da 45.000 persone; lo slalom parallelo divenne decisivo. Fu la prima gara di sci coperta da una cospicua sponsorizz­azione; una giornata interminab­ile che tenne incollati davanti alla tv per ore milioni di appassiona­ti. Klammer, a disagio tra i pali, uscì presto di scena battuto da Helmuth Smalzl. «Tutti per Gustavo» fu la strategia di Mario Cotelli. La semifinale di Stenmark con il polacco Bachleda si tinse di giallo per un’inforcata dello svedese, ma il passaggio incriminat­o fu giudicato regolare alla prova tv. In grave ritardo, Stenmark ebbe accesso alla finale approfitta­ndo di un’accomodant­e uscita del polacco nella seconda manche. Thöni e Stenmark se la giocarono uno a fianco all’altro; lo svedese saltò all’ultima porta, e Re Gustav vinse la sua quarta sfera di cristallo. L’ultima della Valanga Azzurra. (l.fab.)

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