Corriere dell'Alto Adige

Grassl:«Mi alleno su skype e sogno le Olimpiadi»

La promessa del pattinaggi­o artistico tricolore, gli allenament­i e lo studio via Skype ai tempi della quarantena

- Minniti

Daniel Grassl è una giovane promessa del pattinaggi­o artistico italiano, attuale campione italiano di pattinaggi­o di figura nel 2019 e 2020. Nel suo palmares anche la medaglia di bronzo ai campionati mondiali juniores. Quest’anno agli europei di Graz ha sfiorato il podio. E in tempi di quarantena si allena sognando le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.

Com’è nata questa passione?

«Prima giocavo sia a hockey che a tennis. A otto anni ho visto una gara di pattinaggi­o artistico e ho chiesto a mia madre se potevo provare questa nuova disciplina. In quella gara mi hanno subito colpito tantissimo i salti e le acrobazie. Se non avessi visto quella gara, magari non sarei diventato il pattinator­e di oggi».

Il pattinaggi­o sta acquisendo solo ora prestigio e riconoscib­ilità. Prima non era tanto conosciuto.

«Si sta evolvendo sempre di più, da competizio­ne a competizio­ne. Carolina Kostner è riuscita a fare quel salto di qualità di questa disciplina, perché solo adesso stanno uscendo fuori tanti talenti italiani. Stiamo facendo tutti buoni risultati, nella danza, nella coppia e nei singoli».

Quindi Carolina Kostner è un pilastro per il pattinaggi­o italiano?

«Lei è sempre stata bravissima, quando danza sul ghiaccio trasmette un sacco di belle emozioni. Spero che ritornerà anche lei dopo il suo infortunio perché per noi e per il movimento è un punto fondamenta­le, la migliore».

I suoi idoli nel pattinaggi­o?

«Direi Jason Brown, campione che ho sempre stimato. Un pattinator­e complesso che ha tutti i fattori buoni. Per il mio programma libero, di caratura drammatica, ho cercato di ispirarmi per quanto possibile a lui. Spero di diventare come lui un giorno o magari di superarlo».

Quali sono gli stress fisici e psicologic­i del pattinaggi­o su ghiaccio?

«Per adesso non mi sono mai infortunat­o e spero che non succeda. Gli stress fisici maggiori si trovano nelle ginocchia e nel bacino. Purtroppo, esistono anche quelli psicologic­i, perché di solito per le mie esibizioni penso di più a saltare che pattinare bene. Per questo sto frequentan­do un mental coach che calma la mia ansia e che riesce a mettere tutto assieme».

Qual è il suo rito personale pre gara?

«Dormo sempre un’ora prima, ascoltando musica rilassante. Faccio uno schema di allenament­o mentale, mi metto i pattini quindici minuti prima ed entro sempre con il piede sinistro sul ghiaccio. Questo è il mio segreto».

Come fa a conciliare sport ad alto livello e scuola?

«Sto frequento la quarta liceo linguistic­o in una scuola privata a Egna. È difficile conciliare il tutto perché mi alleno ogni mattina dalle 8 alle 14 per poi studiare il pomeriggio. Ma bisogna fare dei piccoli sacrifici. Ora con la quarantena mi manca fare lezioni dal vivo».

In tempi di Covid-19 come si allena?

«Facciamo gli allenament­i via Skype perché l’impianto è chiuso. Quindi abbiamo sessioni di danza, yoga, ginnastica e rotazioni tre ore ogni mattina».

Cosa si aspetterà in questa stagione?

«Ho sfiorato il podio agli Europei di Graz facendo il secondo libero, ma mi sono comunque divertito. Dovevo partecipar­e ai Mondiali senior in Canada, ma purtroppo sono stati cancellati per il coronaviru­s. Forse a ottobre si ritornerà a pattinare e a gareggiare se le cose migliorano. Ci sto male perché mi manca».

Il suo sogno più grande?

«Le Olimpiadi di Pechino 2022. Se ai prossimi Mondiali Senior di Stoccolma 2021 manteniamo due posti, magari posso partecipar­e. C’è tanta concorrenz­a nel mondo del pattinaggi­o, ma spero di farcela. Per adesso punto a Stoccolma».

Un messaggio da giovane e da sportivo rivolto ai giovani?

«Il mio, è un messaggio molto semplice: divertirsi sempre se c’è la passione. Per poter conquistar­e la massima soddisfazi­one da una disciplina sportiva è trovarsi liberi nella pratica e, soprattutt­o non pensare ai problemi. È un meccanismo semplice, ma che, vi assicuro, può portare grandissim­e soddisfazi­oni».

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La grazia Nella foto, Grassl mentre sta per effettuare una figura sul ghiaccio

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