Turismo, la Gardena confida nell’immunità
Dopo i risultati promettenti dei test sierologici, la Gardena guarda al 4 giugno come data per la ripartenza turistica.
ORTISEI Un albergo come laboratorio e un dato che ha fatto il giro dell’Italia. Ortisei, perla della Gardena, è balzata alle cronache nazionali per i test sierologici anticorpali svolti su un campione volontario di popolazione presso l’Adler Spa Resort Balance. Parte dell’equipe medica della struttura turistica ha deciso di proporre un’analisi sierologica cercando la presenza di anticorpi rispondenti a Covid 19 su pazienti volontari. L’esito, in termini assoluti, è stato significativo: il 49% dei testati è risultato positivo e, quindi, già avviato verso una possibile immunizzazione.
Qualcuno ha indicato Ortisei esempio di paese che guarda oltre il Coronavirus e quindi tra i più vicini alla cosiddetta soglia dell’ immunità di gregge (oltre l’80%). Un buon trampolino matematico per chiedere una ripartenza decisa? «Una distorsione della realtà totale — attacca Luigi Rubino, segretario provinciale del sindacato Fimmg dei medici di base — perché parliamo di un campione ben lontano da quello descritto ed effettuato con un test senza alcuna validazione scientifica». Andando a guardare i numeri, dunque, ad essersi sottoposti al test sarebbero stati 456 residenti a fronte di 4.883 abitanti. I positivi, dunque, sono 228 (il 49% di 456) pari al 4,6% del paese. Percentuale molto lontana dal 50% e ancora più distante dall’80% dell’immunità gregge (che deve essere reale, e non una proiezione statistica). Il campione totale dell’albergo, invece, arriva al 10% della popolazione totale del paese. «Per avere una valenza statistica il campione andrebbe costruito scientificamente pescando tra varie classi d’età e persone con patologie differenti o assenti. Qui è stato effettuato solo sulla base di chi si è presentato a fare il test». Presumibilmente quasi tutti adulti e, magari, con già la preoccupazione di aver avuto qualche contatto.
Sul valore medico del test, inoltre, aveva frenato nei giorni scorsi anche la primaria del reparto di malattie infettive di Bolzano Elke Maria Erne: «Per ora questi kit hanno una validazione solo della ditta produttrice e non ancora dell’Istituto Superiore della Sanità. Restituiscono, in ogni caso, solo una fotografia della positività passata senza dare alcuna indicazione sull’immunità futura di queste persone». Anche in questo caso aspetti molto distanti dall’immunità di gregge. Curiosamente, dunque, la Gardena si trasforma da focolaio a locomotiva che cerca di ripartire il prima possibile per non rischiare di perdere la stagione turistica. Non è un mistero, infatti, che Ortisei, Selva e Santa Cristina siano stati a febbraio tra i primi comuni colpiti dalla diffusione di Covid. Al contempo la Gardena è la prima valle ad essersi segnata una possibile data per la riapertura: 4 giugno 2020. «Tutte le attività degli uffici turistici, il marketing e l’abbellimento dei paesi sono finalizzati a tale data — spiega il presidente dell’associazione turistica di Santa Cristina Ezio Prinoth — e speriamo che la politica ci sostenga in questo». Serviranno, però, certezze con basi scientifiche più solide per dimostrare come il pericolo sia alle spalle.