Test, distanze, separé ai tavoli: la fase due
Cresce il pressing su Roma per ottenere le riaperture: pronto il documento con le istruzioni per la sicurezza Aziende e uffici dovranno allestire aree «Covid free»
Un piano in cinque tappe per tornare alla normalità. É quello che oggi il presidente Arno Kompatscher sottoporrà al premier Giuseppe Conte. Prima apriranno i piccoli negozi e negli uffici andranno create aree Covid free. Per i ristorati si pensa a barriere di plexiglas per separare i tavoli. Negli hotel saune e piscine coperte dovranno rimanere chiuse.
L’Alto Adige vuole ripartire. Gradualmente, senza correre ma vuole ripartire. Ieri in Senato lo ha ribadito anche la presidente del gruppo per le Autonomie Julia Unterberger e altrettanto ha fatto il presidente della Provincia Arno Kompatscher nella videoconferenza con il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia. E oggi, nell’incontro della cabina di regia convocata dal premier Giuseppe Conte, il governatore altoatesino rinnoverà la richiesta di dare maggiore autonomia alle Regioni per organizzare la fase due. Nel frattempo la giunta ha elaborato un piano dettagliato in cinque tappe per dimostrare quanto Bolzano prenda sul serio le regole di sicurezza.
«I cittadini sono destabilizzati dalle tante ipotesi che si rincorrono . Bisogna valutare la situazione sul territorio» ha detto Unterberger nel suo intervento a Palazzo Madama sottolineando che «non si può aspettare che la situazione si normalizzi in tutto il Paese perché le perdite economiche sono enormi e i cittadini non ce la fanno più. Soprattutto in Sudtirolo, dove si ha ogni giorno il confronto con l’Austria e la Germania che stanno procedendo con le riaperture. Va data la possibilità ai governi locali di prendere, entro le linee guida dello stato, soluzioni differenziate per ripartire in sicurezza».
Le sue linee guida differenziate, Bolzano le ha già pronte. Nel documento firmato domenica da Kompatscher, sono elencate tutte le tappe verso la riapertura totale che potrà avvenire solamente quando esisteranno un vaccino e una terapia farmacologica contro il Coronavirus. Documento che oggi il governatore illustrerà al premier.
La fase 2 di fatto in Alto Adige è già cominciata con l’ordinanza ha autorizzato l’attività delle imprese che impiegano fino a 5 dipendenti. Una falcata rispetto al resto del Paese dove le maglie sono decisamente più strette. Ma la giunta, vista l’evoluzione del contagio, già medita altri passi. «La situazione è molto diversa a seconda delle regioni e perciò si rendere necessario un calendario differenziati» si legge nel documento di Kompatscher il quale ricorda che sulle riaperture «c’è il consenso delle parti sociali» visto che «il 10 aprile associazioni dei datori di lavoro e sindacati hanno infatti firmato un documento in cui richiedono l’immediata ripresa delle attività produttive, accettando l’applicazione di regole severe».
Nel documento vengono elencate 6 fasi: una volta terminata la fase 6 si potrà tornare alla normalità. Ma questo presuppone l’esistenza di un vaccino e di una terapia farmacologica.
La conditio sine qua non per riaprire le aziende è il Dvr, il documento di valutazione dei rischi aziendali che ogni datore di lavoro dovrà predisporre realizzando le opportune di misure di prevenzione. I parti potranno essere redatti con il supporto delle autorità sanitarie. Nello stesso tempo verrà implementata una campagna di test rapidi e sierologici sui dipendenti delle aziende che riapriranno. Inoltre saranno testati anche operatori sanitari e della case di riposo e i bambini.
Le restrizioni saranno allentate prima per i settori ad alto valore aggiunto e funzionali, per le attività a bassa intensità di impiego e che non prevedono grandi assembramenti. Ovvero prima i negozi e poi i centri commerciali. Le attività con una superfice di vendita superiore a 500 m2 potranno aprire solo attuando un accesso controllato dei clienti, al fine di garantire una presenza massima di 50 persone ed una distanza minima di 2 metri tra le persone
Altra chiave è la regola dell 1 a 10: ovvero una persona ogni 10 metri quadri. Una regola che vale sia per i lavoratori sia per i clienti. In questa fase sarà ammorbidito del divieto di contatto e sarà concessa l’attività sportiva all‘aperto coprendosi naso e bocca e rispettando la regola del 1/10;
Inprese e uffici pubblici dovranno creare delle Covid free areas , ovvero dei luoghi in cui vengono prese precauzioni
tali da ridurre al minimo il rischio di infezione. Anche qui una delle chiavi per creare le aree sicure sono i test rapidi che potranno essere effettuati sia sul personale sia sulla clientela. Ristoranti e i bar potranno prevedere delle aree Covid free ai tavoli. Non sarà necessario rispettare la regola dell’1 a dieci ma dovranno essere installate delle barriere tra i tavoli. I separè di plexiglas dovranno dividere anche i commensali dello stesso tavolo se non conviventi
Anche per il turismo è stata prevista una regolamentazione specifica. La riapertura degli alberghi coinciderà con la fase 4: il numero di ospiti massimo potrà essere calcolato dividendo per 20 la superficie delle camere nelle piscine all’aperto dovrà valere la regola dell’uno a 10 mentre le saune e le piscine coperte dovranno rimanere chiuse fino alla fine dell’emergenza.
Con la fase 5 arriverà la riapertura delle scuole e anche il trasporto pubblico tornerà a funzionare a pieno regime ma il numero di passeggeri dovrà essere ridotto, così come sugli impianti di risalita. Rimarrrà l’obbligo di coprirsi bocca e naso. Sarà l’ultimo passaggio prima di tornare alla normalità. Il che avverrà solamente con la fase 6.