Riscone piange il suo piccolo angelo
Lumini e peluche sul luogo dell’incidente, lettere alla famiglia. Sequestrato il trattore
Siegfried Mairhofer, nonno della piccola Nina, è indagato per omicidio colposo. Lunedì pomeriggio il 63enne contadino di Riscone aveva fatto salire la nipotina di 3 anni sul trattore ma la piccola è caduta rimanendo schiacciata sotto le ruote. La Procura di Bolzano intanto ha posto sotto sequestro il trattore.
Sul luogo dell’incidente intanto sono comparsi dei lumini e tutto il paese si stringe intorno attorno alla famiglia Mairhofer.
BOLZANO La tragedia che, l’altro giorno, ha spezzato la piccola vita di Nina Mairhofer, 4 anni a giugno, avrà un’inevitabile coda giudiziaria. La Procura di Bolzano, infatti, ha aperto un’inchiesta che ora è nelle mani del pm Andrea Sacchetti. L’unico indagato al momento è il nonno della piccola: Siegfried Mairhofer, 63 anni, stava guidando il trattore che ha schiacciato e ucciso la piccola e ora dovrà rispondere di omicidio colposo.
L’elemento centrale attorno al quale ruoteranno tutte le indagini, come facilmente immaginabile, sarà il trattore su cui è avvenuto il drammatico incidente. Bisognerà definire con esattezza perché la piccola Nina sia stata sbalzata fuori dalla cabina di guida chiusa dal plexiglas posto a protezione del conducente in caso di ribaltamenti del mezzo agricolo. Probabile, inoltre, venga coinvolto anche l’Ispettorato del lavoro per capire se il nonno avesse la facoltà di portare con sè Nina e l’altro nipote di 7 anni sul trattore durante le operazioni di fresatura. Alla luce di queste considerazioni il mezzo agricolo è stato posto sotto sequestro.
Secondo una prima ricostruzione fatta dagli uomini dell’Arma sul luogo dell’incidente, la bambina non sarebbe stata assicurata con cura ai cinturoni di sicurezza. Nina sarebbe così scivolata fuori per poi rimanere impigliata in qualche parte meccanica della fresa morendo sul colpo nel campo fuori dal maso Töll che il nonno stava preparando per la semina.
L’incidente è avvenuto alle 14.40 di lunedì in via dei Campi nella zona Kappler Stöckl sopra Riscone di Brunico, non lontano dall’omonima chiesetta. Il nonno non avrebbe fatto in tempo nemmeno a frenare con il trattore.
Sul luogo dell’incidente sono poi accorsi altri famigliari e conoscenti, tutti uniti dal dolore. Il mezzo agricolo si trovava in un’area comunque pianeggiate e senza particolari pendenze quindi ad essere risultato fatale deve essere stato un piccolo sbalzo. O una forse una buca che ha fatto sobbalzare il mezzo catapultando fuori la piccola Nina. I sanitari della croce bianca della sezione di Brunico hanno tentato a lungo di rianimare la bambina dopo l’incidente ma non c’è stato nulla da fare. La bellissima Nina ha chiuso gli occhi per sempre lasciando sgomenti tutti anche in paese.
La notizia, infatti, si è sparsa velocemente: sul web e sui social la comunità si è stretta a chi amava la piccola. «Io e la mia famiglia ci auguriamo — scrive Conny — che possiate trovare l’incredibile forza di guardare al futuro comunque con qualche speranza. Nonostante un dolore enorme». Christine pensa anche al dramma che sta vivendo il nonno. «Piccolo angelo, dall’alto proteggilo ed aiutalo in questo terrificante momento che gli ha riservato il destino. Così come dovrai tenere tra le tue braccia i tuoi genitori, mamma Petra e papà Matthias, e tuo fratello».
C’è anche chi, come Gottfried Putzer, non riesce a darsi pace nè spiegazioni: «Mi chiedo perché. Perché Nina non è stata assicurata con massima sicurezza al sedile? Perché è stata portata lì? Purtroppo adesso è troppo tardi. Portiamo tutti questa piccola bambina nel nostro cuore». Su facebook qualcuno chiede una riflessione ancora più ampia: «Non è giusto farlo nel momento del dolore ma è necessario iniziare a considerare la possibilità di vietare agli adulti di portare bambini sui trattori. Non c’è ragione di farlo e le conseguenze possono essere devastanti». Particolarmente toccante, infine, il messaggio lasciato da una donna che si firma semplicemente «una mamma che prova compassione». «Mi mancano le parole. Ho perso anche io il mio bambino in un incidente agricolo. Il mio cuore piange con voi perché nessuno dovrebbe andarsene così presto. Nessuno».
L’appello
Va vietato ai bambini di salire sui mezzi agricoli Le conseguenze possono essere letali