Corriere dell'Alto Adige

La Fidal alla giunta: «Riparta la corsa»

- Ma. Gio.

TRENTO La prima mossa, nei giorni scorsi, era stata fatta dalle associazio­ni sportive trentine di atletica leggera. Che dopo settimane di stop forzato avevano provato a mettere nero su bianco una proposta per far ripartire gli allenament­i dei propri atleti nei rispetto delle regole di contenimen­to del virus. In sostanza, le società avevano chiesto alla Fidal (la Federazion­e di atletica leggera) di farsi portavoce di fronte all’amministra­zione provincial­e di una soluzione di compromess­o per cercare di mettere d’accordo tutti: lasciare, di fatto, la possibilit­à di allenarsi ai tesserati Fidal, in regola con tesseramen­to e certificat­o medico agonistico, in determinat­e fasce orarie (la mattina presto e nel tardo pomeriggio) portando con sé la tessera Fidal e indossando la divisa sociale. Ovviamente, uscendo da soli e rispettand­o la distanza di sicurezza in caso di incontri. Un modo per cercare di «scremare» il numero di possibili podisti o aspiranti tali.

Un appello alla quale la Federazion­e ha risposto, tanto da elaborare una nuova proposta che verrà portata all’attenzione dell’esecutivo guidato da Maurizio Fugatti. Ai vertici di Piazza Dante si chiede quindi di riaprire le piste ciclabili per consentire l’allenament­o dei tesserati, mettendo a disposizio­ne dal 4 maggio le piste di atletica almeno — per ora — per i profession­isti, per poi arrivare alla riapertura anche per gli altri tesserati. Confermate, anche in questa proposta, le misure di prevenzion­e legate alla diffusione del contagio, in particolar­e quella del distanziam­ento sociale.

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