Prima casa, assegnati 45,3 milioni di contributi a fondo perduto Alloggi, 47 su 364 agli extra-Ue
Quarantacinque milioni di euro in contributi a fondo perduto nel settore dell’edilizia abitativa. É la cifra messa a disposizione dalla giunta provinciale, che ha stabilito ieri anche la suddivisione dei 364 alloggi dell’Ipes attualmente disponibili. Già nello scorso febbraio la giunta aveva approvato il programma provinciale dell’edilizia abitativa per il 2020, con un fondo complessivo di 133 milioni di cui 45,3 sono destinati proprio a quei contributi a fondo perduto per la nuova costruzione, per l’acquisto o il recupero della prima casa.
Nel 2020 il 94,89% degli strumenti di incentivazione dell’edilizia abitativa agevolata verranno assegnati a cittadini dell’Unione Europea (la percentuale rispetto alla popolazione secondo l’Astat è del 93,6%, rispetto alle domande presentate è pari invece al 98,7%): ai cittadini non comunitari e agli apolidi spetterà quindi il 5,11% del totale, numero in leggero calo rispetto al 5,15% del 2019. Per aver diritto a questi contributi le persone non comunitarie o apolidi, al momento della presentazione della domanda, devono aver risieduto in Alto Adige ininterrottamente per almeno cinque anni. Deve essere inoltre comprovata un’attività lavorativa di almeno tre anni nell’ambito del territorio provinciale.
Dei 364 alloggi dell’Ipes, invece, 317 appartamenti (corrispondenti all’85%) sono stati assegnati a cittadini comunitari, mentre il 47 alloggi (il 13%) sono riservati a cittadini non comunitari o apolidi. La delibera è stata varata in base alla media ponderata relativa alla suddivisione dei contributi e degli alloggi dell’Istituto per l’edilizia abitativa agevolata provinciale (Ipes). La media ponderale si basa sulla consistenza numerica di ciascun gruppo etnico rispetto alla popolazione complessiva e sul fabbisogno. Per questo sono stati utilizzati i dati statistici a disposizione dell’Istituto provinciale di statistica del 2018, oltre al numero delle domande di contributo considerate ammissibili nel 2018. «L’abitazione rappresenta un’esigenza fondamentale che viene sostenuta in maniera attiva da parte della Provincia, che negli ultimi 20 anni ha stanziato in questo settore 3 miliardi di euro — spiega l’assessore provinciale competente Waltraud Deeg — in quest’ambito la perequazione sociale rappresenta una base importante per una suddivisione il più possibile equa dei mezzi disponibili».
Soddisfatto della suddivisione anche il vicepresidente della Provincia di Bolzano, Giuliano Vettorato: «É stata usata una proporzione corretta e per questo motivo non ci sono stati problemi nel votare la delibera – afferma – i dati e le richieste sono state analizzate in maniera approfondita, con dei coefficienti che la rendono molto equilibrata: spesso nel campo delle assegnazioni nell’edilizia abitative si creano polemiche, ma credo che i numeri dimostrino la bontà delle scelte prese».
A inizio marzo l’Astat aveva rilevato che nella seconda metà del 2019 vi era stato un forte calo del numero di alloggi costruiti per il settore dell’edilizia abitativa agevolata rispetto allo stesso periodo del 2018. Nel periodo luglio-dicembre 2019 si era infatti registrato un calo del 34,4% degli alloggi messi a disposizione dell’edilizia abitativa agevolata, mentre le concessioni edilizie avevano registrare una crescita del 12,4%.